Morti bianche e lavoro minorile sono purtroppo all’ordine del giorno nelle miniere della Repubblica democratica del Congo, una nazione terribilmente povera, ma al tempo stesso ricchissima di cobalto, uno degli ingredienti chiave nella produzione di batterie per auto elettriche. Ben il 70% di questo prezioso metallo blu e argento presente nel mondo proviene proprio dal Paese centrafricano.

Se da parte delle Case auto (e dell'industria tech) l'attenzione al tema è già altissima, con il proliferare di iniziative per il cobalto "etico", ora anche all'interno del Paese qualcosa si sta muovendo. E Jean-Dominique Takis Kumbo, direttore della società statale Entreprise generale du cobalt (Egc), promette che le cose cambieranno presto. La sua azienda infatti avrà a breve il monopolio di Stato sull’acquisto del cobalto estratto a mano.

Tutto in regola

Una mossa che mira a regolarizzare le condizioni dei lavoratori e soddisfare una domanda di cobalto in grandissima crescita, ponendo fine alle esportazioni illegali che privano lo Stato di entrate fiscali.

Egc limiterà l’estrazione artigianale a siti approvati e monitorati per garantire la conformità agli standard di sicurezza. In quest’operazione la società non sarà sola, perché già ora sta collaborando con Trafigura Group, multinazionale per il commercio di materie prime, con cui ha stipulato un accordo quinquennale per finanziare la creazione e il controllo di zone minerarie artigianali e punti di acquisto.

Egc comincerà a lavorare a Kasulo, un tempo quartiere residenziale, ma diventato sito di estrazione quando un residente trovò del cobalto nel suo cortile mentre scavava un “bagno di fortuna”.

Bisognerà aspettare la fine di aprile perché Egc entri in funzione. A quel punto, tutti gli altri acquirenti di cobalto artigianale avranno a disposizione sei mesi per chiudere. Egc stima già una produzione di cobalto di 8.000 tonnellate nel 2021.

Una questione etica

Nel solo 2020, il Congo ha portato alla luce 99.000 tonnellate di cobalto. Circa 9.000 di queste sono state estratte a mano. I minatori a beneficiare del passaggio al monopolio di Stato saranno tra i 150.000 e i 200.000.

La questione del lavoro irregolare ha già da tempo fatto drizzare le antenne del settore automotive, spingendo diverse Case a dichiarare che non avrebbero più acquistato cobalto artigianale e a lanciare numerose iniziative rivolte alla salvaguardia sociale di queste attività. E sullo sfondo, tra le altre cose, c'è anche la ricerca per batterie che facciano a meno del cobalto.