CATL è attiva su più fronti quando si parla di batterie per l’auto elettrica. Oltre a essere al lavoro su una batteria da 2 milioni di chilometri e avere in mente la realizzazione di un nuovo tipo di scocca con celle integrate, compie enormi sforzi sulla ricerca di nuove composizioni chimiche delle celle.

Attualmente produce batterie convenzionali, di tipo NCM (Nickel-Cobalto-Manganese) e NCA (Nickel-Cobalto-Alluminio), ma anche prodotti diversi, come le batterie LFP (Litio-Ferro-Fosfato) che fornisce a Tesla.

Il problema delle terre rare

In ogni caso, fino ad oggi, la produzione di CATL (ma è un problema comune all’intera industria) è sempre stata condizionata dalla difficoltà di reperire metalli rari e costosi come il cobalto e il nickel. Proprio Elon Musk, recentemente, si è detto preoccupato per la difficoltà di approvvigionarsi di nickel, una risorsa scarsa che frena la crescita di Tesla.

CATL, che oltre a Tesla fornisce batterie a Toyota, Honda, Volkswagen e Daimler, forse ha trovato la soluzione. Dopo le batterie LFP, che non necessitano di cobalto, ne sta sviluppando un nuovo tipo in cui oltre al cobalto non serve neanche il nickel.

Formula chimica segreta

L’annuncio è arrivato sabato scorso, durante la conferenza dell’associazione dei costruttori di automobili cinese. A darlo è stato Meng Xiangfeng, uomo del board of management di CATL che ha dichiarato che l’azienda è al lavoro su una batteria diversa da quelle NCM, NCA o anche LFP.

Per il momento, però, non ha dato dettagli sulla composizione chimica delle celle, né su prestazioni e durata. Di certo, costeranno meno. E come si è già visto ad esempio proprio con le batterie LFP, a volte si preferisce risparmiare sui costi di produzione accettando compromessi in termini di densità energetica.

Visualizzazione dell'impianto di batterie CATL in Turingia, Germania

Si lavora anche sulla fabbrica tedesca

Per scoprire nuovi dettagli sulla batteria annunciata da Xiangfeng bisogna attendere. Forse le risposte arriveranno dall’Europa, visto che CATL ha avviato un imponente piano di espansione nel Vecchio Continente, dove a breve costruirà una fabbrica da 14 GWh all’anno con sede a Erfurt, in Germania.

Il nuovo sito produttivo costerà 240 milioni di euro (fornirà batterie a tutti i principali costruttori europei), ma rientra in un piano di investimento da 1,8 miliardi che servirà a sostenere anche ricerca e sviluppo lontano dalla sede cinese.