Altri 12 autobus a idrogeno sono in viaggio verso Bolzano e i lavori per la costruzione di una stazione di rifornimento H2 sono già iniziati nel deposito di Bolzano Sud.
L’annuncio è dell’amministrazione provinciale. I nuovi mezzi arriveranno nei prossimi mesi e si aggiungeranno a quelli che SASA, la società locale dei trasporti, possiede già.
Un cantiere aperto
Per l'occasione, l’assessore alla mobilità Daniel Alfreid ha fatto una visita al cantiere: “Il nostro piano di investimento nel settore dell’idrogeno si fonda su tre pilastri: investimenti nella tecnologia, in nuovi mezzi e in infrastrutture. La costruzione della nuova stazione di rifornimento è un passo importante, perché ci permette di portare in Alto Adige anche ulteriore know-how in questo settore strategico”.
I lavori dovrebbero terminare a giugno, quando anche i nuovi bus scenderanno in strada. Lo promette Petra Piffer, direttrice di SASA, che aggiunge: “Per adesso riforniamo i nostri autobus a idrogeno presso la stazione gestita dall’Istituto per innovazioni tecnologiche di Bolzano (IIT). Ora che la nostra flotta di mezzi ad idrogeno sta crescendo, è importante per noi essere in grado di rifornire gli autobus direttamente al deposito. Questo ci permette di essere più efficienti”. La nuova infrastruttura nasce all’interno dei progetti JIVE e MEHRLIN, che sono finanziati dall’Unione europea.
Come sono gli autobus H2
SASA, si legge sul sito della società, dispone già di una flotta ecosostenibile, con 5 bus elettrici e altrettanti a idrogeno, in strada dal 2013 grazie al progetto “Clean hydrogen in european cities” dell’Ue.
- quantità di idrogeno: 35 kg con 350 bar
- autonomia: fino a 250 km
- consumo: 9-12 kg / 100 km
- potenza massima alle ruote motrici: 2 x 120 kW
- coppia massima alle ruote motrici: 2 x 10.500 Nm
- Km percorsi: > 300.000 /bus (dato aggiornato a dicembre 2020)
Entro la fine dell’anno, SASA progetta di mettere in servizio non solo i 12 autobus a idrogeno, ma anche altri 8 e-bus. E non è tutto. L’obiettivo, molto ambizioso, è modernizzare l’intera flotta con una grande opera di conversione verso le zero emissioni. La data fissata è il 2030, lo stesso anno indicato dal ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, per un possibile boom dell’H2.
Di idrogeno, in effetti, ce n’è tanto nel Pnrr. Ma il dibattito attorno a questa tecnologia è ancora aperto, come dimostrano anche le recenti affermazioni di Volkswagen, che ha dimostrato a più riprese di non credere nell'idrogeno. Al contrario di altri colossi dell'auto, come Toyota, che al contrario vogliono puntare anche in questa direzione per la lotta ai cambiamenti climatici.