Dal petrolio e dal gas alle auto elettriche. Sicuramente non da subito, ma le zero emissioni stanno cominciando a conquistare anche i giganti oil & gas a piccoli passi. Fra questi step, c’è sicuramente quello fatto da QuantumScape, la società impegnata nello sviluppo delle batterie allo stato solido.

Partecipata al 26% da Volkswagen, l’azienda vede tra i suoi azionisti anche il Qatar Investment Authority (il fondo sovrano del Qatar, o semplicemente QIA), che ha rivelato di possedere quasi il 5% delle quote della società: precisamente il 4,69%. Ma c'è molto di più.

Una pioggia di dollari

Alla fine dell'anno scorso la quota del Qatar era perfino maggiore: a novembre, infatti, raggiungeva il 6,5%. Se oggi i numeri sono più bassi, non dipende da una parziale retromarcia del QIA, ma semplicemente dal fatto che QuantumScape ha emesso nuove azioni negli ultimi mesi, riducendo la percentuale dei soci già presenti. Oggi questa partecipazione vale circa 446 milioni di dollari sul valore di mercato totale da 9,5 miliardi.

E-bus per i Mondiali

Insieme alle batterie allo stato solido, un altro posticino in Qatar lo stanno trovando gli autobus elettrici. Il piano nazionale prevede di convertire l’intera flotta del trasporto pubblico alle zero emissioni, con un 25% di e-bus in servizio già l’anno prossimo, in occasione dei Mondiali di calcio, e il 100% nel 2030. Questo progetto infrastrutturale viene considerato il più grande mai realizzato nel Paese.

Autobus ricaricati con ABB in Qatar

Importante partner dell’operazione sarà ABB, che progetterà, testerà, fornirà e metterà in servizio le colonnine da installare nel Paese. Saranno 1.300 quelle nei depositi e 89 quelle nei parcheggi, di cui 4 mobili. Il totale fa 125 MW di potenza, che potranno rifornire l’intera flotta della compagnia locale Mowasalat durante la notte.

ABB fornirà anche la connessione dati e l’interfaccia per collegare la nuova infrastruttura con gli e-bus locali. Le colonnine verranno installate in diverse sedi, tra cui 4 depositi e 8 stazioni per autobus e 12 stazioni della metropolitana. Il tutto prevede un contratto di servizio triennale.

Ci sono anche i sauditi

Spostandoci nella vicina Arabia Saudita, le cose non vanno troppo diversamente. Anche qui il fondo sovrano (Public Investment Fund, o PIF) ha partecipazioni vicine all’auto elettrica. In questo caso si può dire vicinissime, visto che si parla del 62,7% di Lucid.

Lucid Air Dream Edition

Ora il Regno vorrebbe anche mettere in piedi uno stabilimento per costruire le auto elettriche della Casa californiana, mentre si parla pure di progetti sull’idrogeno insieme alla Russia.

E la Russia

Nel frattempo, Mosca si guarda intorno e, oltre a investire sull’H2, cerca di recuperare il gap con l’Europa sui veicoli elettrici. Basti pensare che, su 45 milioni di vetture in strada l’anno scorso, solo 11.000 erano a batteria. La mossa sarebbe incentivare gli acquisti di auto made in Russia con un bonus del 25% del prezzo, fino a un massimo di 625.000 rubli (7.200 euro). L’obiettivo è arrivare a costruire 220.000 veicoli alla spina all’anno entro il 2030.