Comincia a diradarsi la fitta nebbia che ha coperto il caso di “morte sospetta” avvenuta a Fremont nel pomeriggio del 13 dicembre, quando un uomo ha perso la vita nel parcheggio dello stabilimento Tesla.

La vittima aveva ricevuto i soccorsi, purtroppo inutili, dei Vigili del fuoco, che avevano poi contattato la polizia locale. Arrivati sul luogo del delitto, gli agenti hanno notato una ferita d’arma da fuoco e alcuni bossoli di fucile vicini al cadavere. Nelle ore successive hanno fermato un sospettato.

Si tratta di un 29enne di Milpitas (città californiana) che lavorava per la Casa insieme alla vittima. In base alle indagini della polizia, i due avevano litigato durante il turno in fabbrica, tanto che l'uomo se n’era andato improvvisamente.

La ricostruzione

“Il 13 dicembre 2021, intorno alle 15:26 – aveva scritto la polizia –, il personale dei Vigili del fuoco di Fremont ha risposto a Tesla, che segnalava di un soggetto a terra nel parcheggio. I Vigili del fuoco hanno fornito assistenza medica e hanno dichiarato il soggetto deceduto”.

 

Dopodiché, “gli investigatori della squadra omicidi della polizia di Fremont sono arrivati sul posto e hanno preso in carico le indagini”. Ora gli agenti aggiungono: “Alle 23:16, gli investigatori della omicidi hanno ottenuto il fermo e i mandati di perquisizione per il sospettato e il suo veicolo”, dove sono stati trovati sia un fucile che un bossolo. L'uomo si trova adesso nel carcere di Santa Rita.

Non è ancora finita

Le indagini sono ancora in corso e l'auspicio per Tesla è che le attività di investigazione non abbiano riflessi sulla produzione dell'impianto, che impiega altri 10.000 lavoratori. Un'eventualità che di certo non piacerebbe alla Casa, alle prese con l’ondata di consegne dell’ultimo trimestre, anche se Elon Musk ha promesso un Natale meno faticoso ai dipendenti.