La partita per gli incentivi alle auto elettriche non si è ancora chiusa. O almeno non del tutto. A valle del via libera alla Manovra – che non ha messo neanche un euro per rifinanziare l’ecobonus -, nella notte hanno infatti incassato il semaforo verde anche due ordini del giorno promossi dal M5S finalizzati alla promozione della mobilità elettrica.

Le misure prevedono il ripristino delle agevolazioni all’acquisto per le auto con emissioni inferiori ai 20 g/km di CO2, da finanziare anche con il riavvio della cosiddetta ecotassa, e una proroga delle detrazioni per le infrastrutture di ricarica domestica. Non solo però, perché rispuntano anche i pedaggi ridotti per le auto a zero emissioni. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Come l’Europa, ma prima

Intanto una premessa. Gli ordini del giorno non sono atti vincolanti, ma sono impegni formali al Governo da parte dei rami del Parlamento. Ancora non c’è niente di certo quindi, trattandosi essenzialmente di iniziative volte a indirizzare le politiche dell’esecutivo. Anche tutto il ragionamento sullo stop a benzina e diesel al 2035, come ricorderanno i più attenti, era partito da un ordine del giorno che avevamo segnalato.

Ma torniamo alle misure, partendo dalla questione autostrade. L’odg, a prima firma Luca Sut, parte dall’assunto che “la tariffazione stradale può svolgere un ruolo chiave nell'incentivare opzioni più pulite ed efficienti garantendo, al contempo, un trattamento equo degli utenti della strada e il finanziamento di infrastrutture sostenibili”.

Casello autostradale

In quest’ottica, nel testo si ricorda che “l'Europa ha già iniziato a muoversi in questa direzione con la revisione della cosiddetta direttiva Eurobollo”, finalizzata a rafforzare l'applicazione dei principi “chi utilizza paga” e “chi inquina paga”. La direttiva, in particolare, intende differenziare le tariffe autostradali per tutte le categorie di veicoli in base alle emissioni di CO2 prodotte, agevolando i possessori di veicoli meno inquinanti.

Seguendo la stessa linea, l’odg approvato alla Camera impegna quindi il Governo a “valutare l'opportunità di intraprendere idonee e tempestive iniziative, nel prossimo provvedimento utile, finalizzate a introdurre, in via sperimentale, una riduzione del costo del pedaggio sulle tratte autostradali per i veicoli con emissioni comprese tra 0-20 g/km di CO2, appartenenti alle categorie M1, M2, M3, N1, N2, N3, nonché ai motocicli con potenza non inferiore a 11 kW”. Il tutto, “al fine di accelerare il percorso verso la riduzione di emissioni previste dall'Europa per il settore trasporti”.

Dagli incentivi al malus

Come detto, però, dopo la legge di Bilancio a Montecitorio è stato approvato anche un altro odg concentrato sulla mobilità elettrica, firmato dallo stesso Sut e da Giuseppe Chiazzese, che chiede all’esecutivo di ripristinare l’ecobonus per le sole auto elettriche, il malus per le auto con emissioni superiori ai 161 g/km di CO2 e le detrazioni per l’installazione delle wallbox. Per queste misure trovate maggiori informazioni in questo articolo di Motor1.com.