Elon Musk ne ha per tutti. Dalla giustizia alla politica, la polemica è dietro l'angolo. A finire nel mirino è prima di tutto la Security and exchange commission (Sec), l'ente di vigilanza finanziaria Usa, accusata in una lettera di perseguitare sia Tesla, con “risorse devolute a indagini infondate e senza fine”, che il ceo, da mettere a tacere per essere un “esplicito critico del Governo”.
Il secondo bersaglio è proprio l’esecutivo. Non però quello degli Stati Uniti, ma del Canada, in particolare nella persona del primo ministro Justin Trudeau, paragonato addirittura a Hitler per le politiche contro il Covid.
La foto del Fuhrer
Musk si riferisce alla decisione di Ottawa di imporre l’obbligo del vaccino a tutti i camionisti che devono attraversare il confine tra il Paese e gli Usa. Una scelta non andata giù ai diretti interessati, che hanno poi trovato l’appoggio di una fetta più larga della popolazione, fino ad arrivare a manifestazioni e blocchi dei collegamenti fra i due Stati, mettendo in difficoltà gli scambi merci e l’economia, compresa quella dell’auto.
Il 27 gennaio un primo endorsement. Ora, rispondendo a un tweet sulle contromisure prese dal primo ministro canadese, il numero uno di Tesla ha pubblicato una foto del Fuhrer, con tanto di didascalia: “Basta paragonarmi a Trudeau. Io ho un budget”. Il ceo ha poi cancellato il post, ma il dietrofront non è bastato a fermare la polemica.
“Inappropriato”
Ai due litiganti, si è aggiunto un terzo schieramento: quello dell’American jewish committee (Ajc), che ha scritto: “Elon Musk ha dato un giudizio estremamente riduttivo invocando Hitler per fare un punto sui social media. Paragonare il primo ministro canadese Justin Trudeau a un dittatore genocida, che ha sterminato milioni di persone, non è il modo appropriato per criticare la politica. Deve scusarsi immediatamente”.
I precedenti
L’episodio conferma la posizione ambigua del ceo sul Covid. Da un lato, lui e la sua famiglia si sono vaccinati, ma dall’altro, Musk si dice contrario all’obbligatorietà. A inizio pandemia, era stato criticato per non aver fermato la produzione nello stabilimento a Fremont, salvo poi arrendersi. Successivamente, ha incoraggiato i lavoratori a vaccinarsi con una lotteria a premi. Rimane un mistero se lo stesso manager sudafricano sia stato contagiato.