La posizione di Elon Musk riguardo al coronavirus è sempre stata un po' controversa. A primavera, durante il lockdown che aveva bloccato la Gigafactory di Fremont, aveva addirittura minacciato di spostare la produzione Tesla altrove. Generalmente scettico, spesso anche un po' troppo sopra le righe nell’affrontare l'argomento, a quanto pare potrebbe essere stato lui stesso contagiato.
Almeno, è quello che ha scritto in un tweet, in cui ha affermato di essersi sottoposto a 4 test dell’antigene e di essere risultato positivo in due casi e negativo in altri due: “Stessa macchina, stesso test, stessa infermiera”, come ha precisato, non senza una chiara vena polemica.
Viaggi a rischio
In attesa di un esito certo, Musk al momento accusa - per sua fortuna - quelli che descrive come i sintomi di un normale raffreddore. Riuscirà a lavorare un po' meno o continuerà ai folli ritmi a cui si è abituato e ha abituato la sua cerchia di collaboratori?
Brillante e stacanovista, Musk dedica alle sue imprese fino a 100 ore a settimana. La sua dedizione al lavoro non conosce soste e, in tempo di Covid, non è difficile pensare che sia più a rischio di altri per i suoi spostamento. Per esempio, solo la scorsa settimana è stato in Germania (dove ha svolto colloqui di lavoro per assumere ingegneri per la Gigafactory di Berlino) e in Svezia, oltre che in Texas, a Los Angeles e a San Francisco.
Provocatore a prescindere
Ma torniamo alla sue idee sul coronavirus che gli sono costate già molte critiche. Proprio durante il suo ultimo viaggio in Svezia Musk ha apprezzato il modo di combattere la pandemia del Governo scandinavo, che non ha posto grandi restrizioni, senza però tenere conto che nella vicina Norvegia i contagiati sono venti volte meno. Lo stesso vale in Finlandia.
Inoltre, in un tweet del 19 marzo, Musk affermò che stando ai dati in suo possesso la pandemia sarebbe scomparsa del tutto negli Stati Uniti entro aprile. Sappiamo bene, purtroppo, che sta andando molto molto diversamente.
Sapendo che influenza ha sulla gente, speriamo che dopo essere caduto clamorosamente in errore sull’emergenza sanitaria Musk possa rivalutare le proprie convinzioni e spingere tutti ad assumere comportamenti più responsabili. Magari concentrandosi, come già sta facendo, a trovare una soluzione al diffondersi del virus.