Nel 2021 il 54% delle batterie per auto elettriche prodotte al mondo aveva catodo ad alto contenuto di nichel, con formule chimiche di tipo NCM, NCA o NCMA in cui il nichel era presente in parti di 6, 7 o 8 volte maggiori rispetto agli altri elementi. Il 26% delle batterie prodotte aveva catodo a basso contenuto di nichel (con rapporto di meno di 5 volte rispetto agli altri elementi) e il 20% aveva catodo senza nichel (stiamo parlando principalmente delle batterie litio ferro fosfato).

Questo è quello che riporta la società di analisi Adamas Intelligence dopo aver svolto delle ricerche che hanno portato a comprendere anche la distribuzione geografica delle diverse batterie.

Paese che vai, batteria che trovi

Guardando ai singoli mercati, le batterie ad alto uso di nichel sono presenti in quantità maggiore in Usa ed Europa, mentre quelle LFP sono più diffuse in Cina. L’unica Casa automobilistica che le usa entrambe in percentuali abbastanza equilibrate è Tesla, forte sia del fatto che ha due poli produttivi distinti, negli Usa e in Cina, che per la scelta di dotare modelli diversi con accumulatori dalla chimica diversa.

Le batterie LFP, in particolare, pur essendo presenti sul 20% delle auto elettriche vendute nel 2021, a livello di capacità complessiva hanno interessato il 25% della produzione. Ma guardando ai soli mercati asiatici, ben il 41% delle auto elettriche vendute ha adottato questo tipo di batterie, che a livello di capacità complessiva hanno raggiunto il 34% del mercato.

Tesla Model Y: celle cilindriche tipo 4680 e batteria strutturale (fonte: Paul Kelly)

Questo disequilibrio è dettato principalmente dalla differenza di modelli venduti nei vari Paesi, con la Cina che può contare su un numero maggiore di auto elettriche di piccola taglia alle quali le LFP si adattano meglio perché meno costose.

Vola la produzione

La ricerca di Adamas Intelligence ha messo l’accento anche su un altro aspetto legato alle batterie. In America, ad esempio, più dell’86% delle unità di LCE (Carbonato di Litio Equivalente) scese in strada erano in forma di idrossido di litio. In Europa questa percentuale arrivava a poco meno del 51% e in Asia appena al 30%.

A livello mondiale, lo scorso anno sono state utilizzate 173.641 tonnellate di LCE (con un +110% sul 2020). Di queste, il 45% di tutte le unità di LCE prodotte erano in forma di carbonato di litio, mentre il 55% di idrossido di litio.