Tesla ha ricevuto l’autorizzazione a procedere per la Gigafactory di Berlino. Dopo più di due anni di tira e molla, dopo cause intentate dalle associazioni ambientaliste, obblighi burocratici, permessi che non arrivavano, la telenovela della prima fabbrica europea della Casa americana vede la luce in fondo al tunnel.
La Gigafactory tedesca, infatti, ha ricevuto l’approvazione finale da parte delle autorità dello stato di Brandeburgo e lo ha fatto durante una conferenza stampa in cui il presidente dello stato tedesco che ospita la fabbrica ha tirato le somme di tutta la vicenda ha messo la parola fine ad ogni controversia.
C’è ancora un mese di pericolo
Nella nota ufficiale rilasciata dallo stato di Brandeburgo si legge: “Oggi, venerdì 4 marzo, l’Ufficio per l’ambiente, responsabile delle procedure di approvazione del controllo delle emissioni ha rilasciato l’approvazione per lo stabilimento Tesla di Grunheide (distretto di Oder-Spree) e l’ha consegnata allo sviluppatore del progetto”.
L’approvazione sarà ora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dello stato di Brandeburgo ed entrerà in vigore tra due settimane. Sembra incredibile, ma c’è ancora un ma… e riguarda il fatto che entro un mese dalla pubblicazione si potranno ancora sollevare obiezioni all’approvazione stessa.

Si parte con la Model Y
L’approvazione al via dei lavori della Gigafactory Tesla conta la bellezza di 536 pagine e prevede un piano di produzione che, una volta a pieno regime, arriverà a 500.000 veicoli l’anno. Si parte con la Model Y, che come quella che arriva dalla Gigafactory Texas, dovrebbe avere batterie strutturali e celle 4680.
Il complesso tedesco fortemente voluto da Elon Musk, che giocherà un ruolo chiave nella strategia espansionistica della Casa, dispone anche di tutta una serie di strutture di contorno e in futuro dovrebbe vedere la nascita di una seconda facility, dedicata espressamente alla costruzione di batterie, che al momento dovrebbe iniziare in un reparto di dimensioni più contenute.