È un tesoretto niente male quello che aiuterà ad aumentare il numero di colonnine per auto elettriche in Italia. Se l’è aggiudicato Duferco, società impegnata nel mercato energetico, e ammonta a 26 milioni di euro.

Frutto di un contratto di finanziamento, che porta le firme di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Crédit Agricole Italia (CAI) e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI). L’obiettivo è di installare 1.800 nuovi punti di ricarica nella Penisola.

Anche ricarica ultrarapida

Le colonnine saranno concentrate soprattutto nel centro e nel nord Italia, per un progetto che prevede la messa a terra di infrastrutture a ricarica ultrarapida, rapida e normale, oltre ovviamente alla successiva connessione alla rete.

Per realizzare questi piani, Duferco fa sapere che CDP e CAI hanno contribuito con 13 milioni di euro a testa, “ognuna delle quali si avvale per 10 milioni della provvista BEI”. In più, “le varie tranche del finanziamento sono assistite dalla Garanzia Green di SACE all’80%”.

Tra gli altri protagonisti, c’è la Commissione europea, che sostiene l’operazione con “la Debt Instrument e Transport Blending Facility con i fondi del Meccanismo per Collegare l’Europa (CEF-Connecting Europe Facility) attraverso investimenti in infrastrutture volte alla promozione della crescita competitiva e lavorativa in Europa”.

Impegno costante

“Questo progetto – commenta Marco Castagna, amministratore delegato di Duferco Energia – rappresenta a pieno il nostro percorso nel processo di transizione energetica del nostro Paese. Un impegno concreto a favore della sostenibilità, che portiamo avanti su tutti i business in cui siamo coinvolti e in particolare nell’ambito della e-mobility”. Lo dimostrano la recente partnership con Telepass e la precedente alleanza con Be Charge.

Esulta anche Adina Vălean, Commissario Europeo per i Trasporti: “Questo progetto è pienamente in linea con il nostro Green Deal europeo e l’obiettivo della Strategia per la Mobilità Sostenibile e Intelligente di installare 1 milione di punti di ricarica per combustibili alternativi entro il 2025 e 3 milioni entro il 2030”. In mezzo a questi numeri, ci sono ovviamente quelli dell’Italia, che conta attualmente oltre 26.000 colonnine.