L’Europa vuole diventare indipendente nella produzione di batterie. Così, ad esempio, ha avviato un ambizioso piano per la costruzione di gigafactory sul proprio suolo che permetterà al Vecchio Continente di accorciare la catena del valore e di ridurre la sudditanza nei confronti dei colossi asiatici.
Ma per costruire auto elettriche servono anche i motori e per fare i motori servono materie prime e terre rare necessarie per i magneti. E anche a questo livello la dipendenza dalla Cina è ancora enorme: il 98% dei magneti permanenti che arriva in Europa è prodotto proprio all’ombra della Grande Muraglia. Oggi, in questo specifico ambito, la tedesca Schaeffler ha firmato un accordo storico, il primo del suo genere.
L'importante è diversificare
La Schaeffler, che produce componenti per il settore automobilistico, costruirà magneti per motori elettrici avvalendosi delle terre rare fornite dalla norvegese REEtec. L’accordo, che per ora ha durata quinquennale, vedrà l’avvio delle operazioni a partire dal 2024.
Andreas Schick, coo della Schaeffler, non ha voluto rendere pubblico il valore economico dell’intera operazione, ma ha specificato che “l’azienda si sta trasformando in un fornitore di motori elettrici e il nostro impegno in questo campo sta aumentando in modo significativo. Per questo abbiamo bisogno di partner competenti che ci permettano forniture regolari delle materie prime necessarie. Non possiamo sfruttare solo il canale con la Cina: dobbiamo lavorare per creare una catena di approvvigionamento locale qui in Europa”.
Una situazione particolare
L’approvvigionamento delle materie prime rappresenta una priorità per le Case automobilistiche, sempre più impegnate nella transizione ecologica. Ma se da una parte i costruttori (anche europei) hanno già stretto accordi di lunga durata per la fornitura di nichel, cobalto o litio, dall’altra, le collaborazioni per accaparrarsi terre rare sono ancora molto esigue.
Negli Stati Uniti, lo scorso dicembre, General Motors ha raggiunto un accordo per la fornitura di materie prime necessarie per la produzione di magneti con altre aziende americane, ma in Europa nulla di simile era ancora successo. Da questa parte dell’Atlantico si nota un certo impegno da parte della Gran Bretagna nell’affrancarsi dalla Cina, ma è stata proprio la tedesca Schaeffler a firmare il primo contratto ufficiale.
Uno sforzo verso la sostenibilità
Schick ha spiegato che “scegliere un canale di approvvigionamento diverso dalla Cina non è una passeggiata. Dal punto divista commerciale rappresenta una sfida ardua, ma il nostro impegno verso la sostenibilità ci impone di evolvere”. Tradotto: le terre rare provenienti dall’Europa sono più care ma aiutano a ridurre l’impatto ambientale del comparto sia per l’estrazione sia per il trasporto.
Le terre rare non sono, in realtà, così rare. Per essere estratte, però, richiedono processi complessi e portano alla produzione di rifiuti tossici o altamente inquinanti. La REEtec utilizza metodi meno impattanti sull’ambiente: necessitano di una quantità minore di energia e, soprattutto, usano energia pulita.
Considerando che l’Ue stima che la domanda di magneti permanenti aumenterà di 10 volte entro il 2050, principalmente per il diffondersi di auto elettriche e turbine eoliche, investire su metodi produttivi a minor impatto ambientale diventa necessario nell’ottica della lotta al cambiamento climatico.