C’è un nuovo Stato europeo nella lista dei Paesi che stanno facendo un pensierino o hanno già introdotto le targhe verdi, strumento nato per facilitare l’individuazione delle auto elettriche e sensibilizzare i cittadini alla mobilità sostenibile. E, più in generale, ai problemi ambientali.

È la Romania, dove il ministero dell’Ambiente ha pubblicato un lungo post su Facebook, con tanto di foto allegate, per presentare le future targhe verdi dei veicoli a batteria e spiegare le (ovvie) ragioni di questa decisione, a suo modo, storica.

Un passaporto verde

Guardando le immagini diffuse sul social network, si può notare che le nuove targhe si presentano con un classico sfondo bianco su cui poi vengono impressi i numeri in tinta, appunto, verde. Una scelta quindi diversa da quella di altri Paesi, come la Polonia, dove il colore distintivo delle auto elettriche domina tutta la base. Per quanto riguarda invece i motivi dell’adozione, il ministro Tánczos Barna spiega:

“Le targhe fungeranno da passaporto verde per i veicoli non inquinanti. Attraverso l’identificazione chiara e visibile, creiamo il quadro per fornire certi servizi a chi guida auto elettriche, come parcheggio gratuito, accesso nelle zone a basse emissioni e agevolazioni fiscali, mentre le autorità locali, soprattutto nei grandi centri urbani, avranno uno strumento molto utile per lavorare”.

 

E in Italia?

Il tema delle targhe verdi aveva fatto capolino nei mesi scorsi anche in Italia, con un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato Giuseppe Chiazzese (Movimento 5 Stelle) e indirizzata al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili (Mims).

In quell’occasione il pentastellato aveva spiegato perché sarebbe utile introdurre uno strumento del genere anche dalle nostre parti, ricordando che altri Paesi, “tra i quali spiccano Regno Unito, Ungheria, Polonia e San Marino”, si siano già mossi. E ora c’è anche la Romania.