L’auto elettrica è sinonimo di futuro. Ma c’è una cosa, che invece è molto legata al passato, che proprio le vetture a zero emissioni potrebbero far risorgere. Si tratta dei freni a tamburo. Inventati nel 1899 (poco prima dei freni a disco) sono stati lentamente soppiantati per una serie di motivi legati all’efficacia e al comfort.
In commercio si trovano ancora su alcuni modelli di piccole dimensioni e sono utilizzati esclusivamente per l’impianto frenante delle ruote posteriori, che per intuitivi motivi di distribuzione dei pesi durante le fasi di rallentamento contribuisce in percentuale minore al rallentamento di un’auto.
Niente ruggine
Però, proprio la diffusione delle auto elettriche potrebbe portare a un ritorno di questo tipo di freni. Lo dimostra Volkswagen, che su ID.3 e ID.4, adotta proprio dei tamburi alle ruote posteriori. Sono progettati da Continental e offrono una serie di vantaggi.
Il primo riguarda la ruggine. Potendo contare sulla frenata rigenerativa, infatti, le auto elettriche utilizzano l’impianto frenante meno delle auto termiche. Basti pensare a quanti modelli offrano ormai la guida one-pedal. Ma quando si agisce sui freni, di solito si richiama l’intervento quasi esclusivo di quelli anteriori, ancora a disco. È probabile, quindi, che con il tempo e il poco utilizzo i dischi posteriori soffrano per la formazione di ruggine che li rende meno efficaci e più rumorosi in caso di bisogno. I freni a tamburo, invece, che sono meglio sigillati e non subiscono “contaminazioni” esterne, sono meno inclini ad arrugginirsi.

Tutti i vantaggi dei tamburi
Secondo Bernhard Klumpp, capo della divisione che si occupa di sistemi frenanti idraulici, i freni a tamburo della ID.3 offrono una serie di vantaggi. “Prima di tutto – ha detto in più di un’occasione – necessitano di minor manutenzione. Possono essere utilizzati anche per 150.000 km (quasi l’intera vita del veicolo, ndr) senza necessità di farli controllare”.
Inoltre, sono più leggeri e più economici da costruire. E sappiamo bene quanto sulle auto elettriche il contenimento del peso e dei costi sia fondamentale. Inoltre, per quanto la tecnologia esista da molto tempo, i freni a tamburo si sono evoluti negli anni e sono ora più efficaci: hanno migliori prestazioni e sono più affidabili, tanto che sono numerose le auto elettriche che li propongono al retrotreno.

La trasformazione Continental
“Non ci siamo certo fermati sulla ricerca – ha aggiunto Alejandro Abreu Gonzales, direttore tecnico di Continental – stiamo sviluppando un sistema di freno a tamburo con freno di stazionamento elettronico incluso, ad esempio, e presto presenteremo modelli completamente elettromeccanici. Sono tutte competenze che abbiamo acquisito sviluppando un rivoluzionario sistema frenante chiamato New Wheel Concept, che ci ha permesso di innovare in molti campi”.
I freni a tamburo sono solo uno dei campi di ricerca in Continental si trova attualmente impegnata. L'azienda, infatti, sta cavalcando la transizione ecologica e da produttore di pneumatici si sta specializzando in nuove tecnologie e il settore delle gomme rappresenta ormai meno del 30% dell'attività totale.