La ricarica a induzione in movimento delle auto elettriche è realtà. Manca solo qualche dettaglio, ma il progetto “Arena del futuro”, messo a punto lungo l’autostrada Brebemi A35, è pronto alla commercializzazione. A confermarlo è stato lo stesso presidente di A35 Brebemi, Francesco Bettoni, che ha presentato l’iniziativa durante una conferenza alla quale ha preso parte anche il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini.
“Finalmente – ha detto Bettoni – abbiamo date certe dal Parlamento europeo. La strada verso la mobilità del futuro è segnata: diamoci da fare. Abbiamo la fortuna di avere aziende che dialogano e che collaborano tra loro. È così che il progetto Arena del futuro ha potuto nascere e arrivare a compimento”.
Dall’Università alla strada
Il progetto nasce nel 2018 sui banchi dell’Università. Concessioni Autostradali Lombarde e Brebemi hanno chiesto al Politecnico di Milano uno studio sulla decarbonizzazione che valutasse vantaggi e svantaggi di tre soluzioni di ricarica in movimento.
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Tra le richieste avanzate: che la tecnologia potesse essere adottata in diversi Paesi, che fosse sicura e che fosse efficiente dal punto di vista energetico. Inoltre, nella valutazione, si doveva tenere conto della sostenibilità e dei vari tipi di veicolo che potevano adottarla, dalle auto ai bus passando per camion e motociclette.
Alla fine dello studio, la ricarica in movimento wireless è stata giudicata la migliore per l’86% dei focus di analisi. Oltretutto è stato dimostrato che non ha nessuna interferenza né con il conducente né con eventuali pedoni che vi camminino nelle vicinanze.
Così è partita la collaborazione con il gruppo Electreon, che si è attivato per la costruzione di un anello sperimentale proprio nei pressi della Brebemi. È un tratto di strada con diversi tipi di asfalto che simulano le varie condizioni stradali che si possono incontrare nella vita di tutti i giorni e a luglio ne sarà creata un’altra che riproduce l’asfalto dell’aeroporto di Bergamo.
Si ricarica fino a 80 kW
Al giorno d’oggi la tecnologia della ricarica a induzione in movimento DWPT (Dynamic Wireless Power Transfer) ha un costo di realizzazione pari a 1,2 milioni di euro a km, ma il costo varia in relazione alla potenza che si vuole fornire alle spire elettriche che vengono annegate poco sotto l’asfalto.
Nell’anello dell’autostrada lombarda la Fiat 500 elettrica assorbe 30 kW a 50 km/h, un bus può arrivare addirittura a 90 kW. Questo significa che la ricarica in movimento ha già una potenza superiore a una colonnina a corrente alternata.
In più c'è il collegamento 5G (fornito da TIM) grazie al quale i mezzi possono "dialogare" con l'infrastruttura.
Il progetto crescerà ancora
L’iniziativa Arena del futuro si appresta ora ad avviare una nuova fase. L’idea è quella di creare un grande impianto fotovoltaico in grado di alimentare la ricarica a induzione in movimento e di creare anche postazioni di ricarica fisse, sempre wireless, per testare le potenzialità della ricarica senza contatto anche durante le soste. Inoltre, la tecnologia sarà compatibile anche con veicoli a idrogeno fuel cell che, come le auto elettriche normali, sono dotati di batteria.
Al progetto prendono parte numerose aziende impegnate a vario titolo nella transizione ecologica e nella ricerca: ABB, Electreon, Iveco, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, TIM, Fiamm Energy Technology, Università Roma Tre, Università di Parma, Vigili del Fuoco e Ministero dell’Interno con la Polizia Stradale.