Ferrari ha appena installato un impianto da 1 MW a celle di combustibile a ossido solido all’interno della sua fabbrica di Maranello.
L’impianto, realizzato da Bloom Energy, società con sede a San José, in California, fornisce alla Casa del Cavallino Rampante il 5% di tutta l’energia necessaria a sostenere l’attività produttiva. Lo fa con un risparmio energetico pari al 20% rispetto a quello che utilizzerebbe un sistema tradizionale di cogenerazione CHP per la produzione di energia e calore di pari potenza.
Flessibile e non inquinante
Il vantaggio di questo nuovo impianto fuel cell a ossido solido è anche quello di essere altamente flessibile. Il sistema, infatti, può funzionare a idrogeno, gas naturale, biometano o anche con una combinazione di queste tre fonti. Senza dimenticare che, sempre in rapporto con un sistema tradizionale, riduce del 99% le emissioni inquinanti.
“Ferrari è più che mai focalizzata a diventare carbon neutral entro il 2030, attraverso l’adozione di tecnologie all’avanguardia e di un approccio scientifico che sono parte del nostro Dna - ha dichiarato Benedetto Vigna, amministratore delegato di Ferrari - siamo entusiasti di collaborare con Bloom Energy, visto il forte impegno comune per un processo di decarbonizzazione, e orgogliosi che il loro primo progetto in Europa sia stato realizzato con noi”.

Verso la carbon neutrality
Ferrari ha dato dettagli sulla propria strategia sull’elettrificazione la scorsa settimana durante il Capital Markets Day. La Casa di Maranello ha annunciato un impegno su più fronti, lavorando sull’elettrificazione della gamma e sulla riduzione delle emissioni inquinanti riguardanti la sua intera attività.
In particolare, ha detto che raggiungerà la neutralità climatica entro la fine del decennio e vi riuscirà con modelli elettrici e ibridi, con il progetto di riforestazione Bosco Ferrari e con altre iniziative a tema. L’impianto fuel cell appena entrato in funzione è una di queste.