“Io sono a favore del nucleare, anche se ha una cattiva reputazione. Le persone non dovrebbero chiudere le centrali, secondo me, a meno che queste non si trovino in luoghi sensibili ai disastri ambientali”. Dopo averlo fatto capire in tutte le salse, Elon Musk lo dice a chiare lettere: per lui è “sì” al nucleare.

Il controverso endorsment, che farà sicuramente discutere, arriva nel corso di una chiacchierata con la conduttrice del podcast Getting Stoned, durante la quale il ceo di Tesla fa sapere che appoggia l’uso dell’energia atomica soprattutto per alimentare i progetti di cattura della CO2 dall’atmosfera.

Catturare la CO2

“Dobbiamo ridurre la quantità di anidride carbonica e portarla a un livello inferiore – sono le frasi di Musk –. Dovremmo estrarla dall’aria e immagazzinarla da qualche parte, penso in forma solida o in modo che non evapori gradualmente e torni nell’atmosfera”.

Un’operazione, sottolinea poi mr. Tesla, che richiederebbe tanta energia per essere portata a termine. È qui che dovrebbero entrare in gioco le rinnovabili, come solare, eolico e geotermico. Ma, oggi come oggi, ce la farebbero? Forse no. Ecco perché secondo Musk serve un piano B: il nucleare.

“Niente paura”

A questo punto, però, Musk specifica che una centrale atomica non può trovare casa ovunque. E richiama il drammatico precedente di Fukushima: “Lì ci sono molti tsunami o cose del genere. Non è l’ideale avere il nucleare dove ci sono disastri naturali”.

“Ma per esempio in Francia, Germania e molte parti degli Stati Uniti – continua – non c’è davvero alcun rischio significativo di un evento che possa colpire le centrali. Quindi non dovremmo chiudere in quei casi”.

Non è neanche la prima volta che il numero uno di Tesla spende parole a favore del nucleare. Lo aveva fatto all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, spiegando che “è di gran lunga una delle soluzioni migliori contro il riscaldamento globale rispetto ai combustibili fossili”. Le radiazioni? No problem, sostiene, perché “sono ovunque intorno a noi” e “meno pericolose di quanto si pensi”.