È un Elon Musk a ruota libera quello protagonista dell’intervista con Lex Fridman, personaggio con un passato da ricercatore scientifico sull’intelligenza artificiale e un presente come podcaster di successo, che nei giorni scorsi ha registrato la sua terza chiacchierata con Elon Musk.
L’audio dura circa 2 ore e mezzo e tratta svariati temi. Dalla guida autonoma al supercomputer Dojo sviluppato da Tesla per migliorare proprio l'Autopilot, dal Tesla Bot a temi più di ampio respiro come le passioni personali, il significato della vita, la colonizzazione di Marte, le criptovalute e il nucleare.
L'atomo della discordia
Che Elon Musk non sia un oppositore del nucleare è cosa nota. Lo ha dichiarato egli stesso in più di un’occasione e nel suo ultimo intervento ha ribadito il concetto: “Credo che il nucleare sia un buon modo per produrre energia. La parola ‘radiazioni’ fa paura soprattutto a chi non ha studiato fisica, ma le radiazioni sono meno pericolose di quello che pensa la gente comune”.
Musk, tuttavia, non ritiene che sia necessario costruire nuove centrali, quanto piuttosto che sia utile mantenere in funzione quelle esistenti per dare un contributo a soddisfare il fabbisogno attuale di energia elettrica. Soprattutto fino a quando le rinnovabili non saranno in grado di sopperire alla chiusura delle centrali attive.

Il caso “Marte”
A questo riguardo, a fine settembre, Musk disse anche non approvava la scelta della Germania di denuclearizzare il proprio sistema energetico perché questo avrebbe portato il Paese a intensificare la produzione di elettricità con impianti alimentati da combustibili fossili, con ripercussioni negative sull’ambiente.
Dichiarazioni a parte, Elon Musk al momento resta in primis un fervido sostenitore delle rinnovabili, come dimostra il suo impegno sul fotovoltaico, con i Solar Roof, e sugli accumuli stazionari con i Megapack.
Questo sulla terra, perché per quanto riguarda Marte, sono anni che Musk rimuggina sull'utilizzo di piccole esplosioni nucleari per alterare il clima del pianeta e renderlo relativamente vivibile agli esseri umani. Ma per vedere questa tecnologia manca ancora molto, per quanto, sempre nell’intervista con Lex Fridman, Musk abbia detto che prevede i primi uomini su Marte tra 5 o al massimo 10 anni.
Gli sviluppi di Tesla
Venendo a un orizzonte temporale più breve, invece, Musk prevede di compiere nel 2022 ci sono quelli legati al Full Self Driving di Tesla, che entro la fine del prossimo anno potrebbe arrivare a offrire una guida autonoma di Livello 4. Tutto merito del fatto che gli ingegneri informatici sostituiranno molto del codice scritto in C++ con altro basato sulle reti neuronali.
Il 2022, a detta dell'uomo più ricco del mondo, sarà anche l'anno del Tesla Bot, che dovrebbe arrivare al prossimo dicembre con un prototipo funzionante già costruito. Fino a qui, per, ci si è limitati alle dichiarazioni di intenti e, come sappiamo, a volte alle parole non sono seguiti i fatti.