Il processo di decarbonizzazione di Airbus prosegue (letteralmente) ad ali spiegate. La tabella di marcia ZEROe dell'azienda fa tappa sull'idrogeno e con il programma "Blue Condor" intende ora studiare dettagliatamente la composizione delle scie prodotte in volo dagli aerei alimentati a idrogeno.
Il test prevede il lancio di due alianti Arcus-J opportunamente modificati: il primo con un motore a reazione convenzionale alimentato a cherosene, il secondo con un'unità a idrogeno, per confrontare le scie emesse dai due propulsori ad alta quota.
Il test a fine anno
Nello specifico, l'aliante Acrus-J è caratterizzato da un'apertura alare di 20 metri. Quello a reazione è spinto da un motore PBS TJ-100 retrattile per ottimizzare l'auto-lanciamento, mentre quello a idrogeno sfrutta un motore turbogetto alimentato da due serbatoi di idrogeno a 700 bar.
Il test avrà luogo a fine 2022 nei cieli del North Dakota. A pilotare gli alianti saranno gli uomini dello stesso team che nel 2018 ha stabilito il record mondiale di altitudine subsonica per un aliante di 23,2 km. A registrare i dati dei due alianti sarà un terzo aereo sul quale saranno montati i sensori messi a punto dal German Aerospace Center.
Entro il 2035 l'aereo di linea
L'obiettivo di Airbus è quello di mettere in servizio il primo velivolo ad emissioni zero entro il 2035. Un obiettivo importante e al contempo complesso. Ecco perché lo studio della composizione delle scie prodotte da un aereo alimentato ad idrogeno è tanto importante.
Questo non è l'unico progetto "sostenibile" sul quale sta lavorando Airbus. Per comprendere meglio le scie prodotte dai carburanti sostenibili per l'aviazione il costruttore europeo sta conducendo diversi programmi di sperimentazione, tra i quali spiccano i progetti ECLIF3 (Emission and Climate Impact of Alternative Fuels) e VOLCAN (VOL avec Carburants Alternatifs Nouveaux)