Sono giorni di grandi manovre in casa SK, gruppo sudcoreano attivo nell’universo dell’auto elettrica attraverso una costellazione di divisioni. La prima novità riguarda l’unità dedicata alle batterie: SK On, partita alla ricerca di fondi per ampliare le proprie attività, soprattutto all’estero.

Stando a un report pubblicato dal Korea Economic Daily Newspaper e ripreso dalla Reuters, la divisione per accumulatori avrebbe raccolto circa 2 trilioni di won (quasi 1,5 miliardi di euro), raggiungendo così una valutazione complessiva di 20 trilioni di won (quasi 15 miliardi di euro).

Ricarica sicura

Un bel gruzzoletto, che arriverebbe da un consorzio di private equity che comprende aziende come EastBridge Partners, Korea Investment Partners e Stella Investment. Ma non è tutto. Le fonti consultate dalla testata locale parlano di dialoghi anche con Carlyne Group e BlackRock, anche se pare che si siano arenati a causa della situazione economica incerta. In ogni caso, le società non hanno commentato le voci.

Contemporaneamente, SK sta investendo quasi 100 milioni euro in Atom Power, startup con sede nella Carolina del Nord che ha sviluppato un dispositivo per migliorare l’affidabilità e la sicurezza delle soluzioni di ricarica, grazie a un blocco dell’alta tensione che scatta quando i veicoli elettrici non sono attaccati alla presa. Valida soprattutto per flotte ed edifici popolati da più famiglie.

SK Innovation

Do ut des

E non è tutto. Mentre è dei giorni scorsi la decisione di SK Innovation di puntare 246 milioni di euro in TerraPower, azienda fondata da Bill Gates e specializzata in Small Modular Reactos e medicina nucleare, la divisione SK Signet ha appena firmato un memorandum d’intesa con Huber+Suhner.

Al centro di tutto c’è lo scambio di conoscenze sulle soluzioni di ricarica. Da una parte c’è infatti l’unità di SK deputata alle colonnine, dall’altra un’azienda svizzera specializzata in sistemi elettrici.

“Gli acquirenti di auto stanno mostrando un forte interesse verso i veicoli elettrici per ridurre l’impatto sull’ambiente e la dipendenza dal gas, ma non vogliono rinunciare alla comodità di un rapido rifornimento presso la loro stazione di servizio locale”, commenta Jung Ho Shin, ceo di SK Signet.

“Condividendo conoscenze e competenze, speriamo di ottenere nuove informazioni che ci aiutino a far progredire la nostra tecnologia di ricarica per veicoli elettrici e a fornire ai consumatori modi più rapidi per ricaricare”.