L’auto elettrica consuma energia, d’accordo. Ma è anche in grado di fornirla. Già, è merito della ricarica bidirezionale in tutte le sue sfaccettature: Vehicle to Grid, Vehicle to Load, Vehicle to Home o, più genericamente, Vehicle to X.

Che si tratti di V2G, V2L o V2H il concetto è sempre lo stesso. Una vettura elettrica può cedere l’energia che ha immagazzinato all’interno della batteria verso un oggetto esterno. Sia esso la rete elettrica, un computer, una casa o qualsiasi altra cosa (compresa un’altra auto elettrica).

Offerta ridotta (per ora)

Non sono tante le auto che già ne dispongono, ma la tecnologia prenderà presto piede per rendere le auto a zero emissioni un prezioso alleato per la rete elettrica e per lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

In un mondo che si sposta sempre di più verso l'elettrificazione dei consumi, infatti, i veicoli potranno essere considerati delle vere e proprie batterie su ruote, in grado quindi, da un lato, di garantire la stabilità della rete nei momenti di picco della domanda, e, dall'altro, di favorire la penetrazione delle fonti rinnovabili, per loro natura non programmabili e bisognose di accumuli per essere sfruttate appieno. Un compito prezioso quindi, per il quale gli automobilisti saranno remunerati direttamente.  

Hyundai Ioniq 5 vehicle to load

Una Ioniq 5 alimenta l'impianto di amplificazione di un concerto all'aperto

A ogni tecnologia la sua sigla

La ricarica direzionale, come accennato all'inizio di questo articolo, si può rivolgere a una serie di applicazioni. Ognuna delle quali è individuata da una sigla. Vediamo quindi di fare chiarezza.

  • V2L: con il termine Vehicle to Load si indica specificatamente la capacità di un'auto di alimentare un dispositivo elettrico o elettronico. Può essere usata per dare corrente a un computer portatile, a un trapano o a qualsiasi altro prodotto che funziona con l'elettricità.
  • V2H: in tempi più recenti si è iniziato a parlare di Vehicle to Home. Come si intuisce dal termine, si indica la possibilità di un veicolo a batteria di interfacciarsi con l'impianto elettrico di un'abitazione e di alimentare una casa nel momento in cui questa rimanesse per qualche motivo senza corrente.
  • V2G: il Vehicle to Grid è forse la tecnologia più intrigante. Perché vede trasformarsi l'auto in una sorta di sistema di accumulo di energia collegato alla rete elettrica. L'auto - o meglio, le auto collegate per calmierare i picchi di consumo e aiutare a gestire al meglio l'uso di energia provenienti da fonti rinnovabili.
Nissan: al via i test per il V2G a Fukushima

Nissan: al via i test per il V2G a Fukushima

Una questione di software

Tra le auto attualmente in commercio in Italia, quelle con la ricarica bidirezionale sono tutte le coreane del gruppo Hyundai-Kia realizzate sulla piattaforma E-GMP e le auto di MG. Parlando delle prime, ci si riferisce precisamente a Kia EV6, Ioniq 5 (e l’imminente Ioniq 6); parlando delle seconde a MG5 EV, MG ZS EVMarvel R e alla freschissima MG4 EV.

Per poter gestire la ricarica bidirezionale, un’auto elettrica deve generalmente nascere su una piattaforma predisposta e avere un software in grado di gestire la cessione dell’energia. Ma essendo il software fondamentale, non è detto che con futuri aggiornamenti OTA modelli che ora non offrono questa tecnologia non possano aggiungerla in futuro. Tante, in effetti, sono le auto che presto la introdurranno.

Elettrico MG Marvel R

La MG Marvel R

Sempre più modelli

Tra le auto che presto offriranno la ricarica bidirezionale ci sono le elettriche del gruppo Volkswagen che nascono sulla piattaforma MEB. Stiamo parlando di ID.3, ID.4 e ID.5, ma anche di Audi Q4 e-tron, Skoda Kodiaq (inclusa la coupé), Cupra Born. 

Inizieranno a introdurla a partire dal prossimo anno su vari mercati, inclusa l’Italia, anche se i dettagli non sono ancora stati resi noti. Stellantis sta valutando il potenziale del V2G con la Fiat 500 elettrica, ma per ora è alla fase di progetto pilota (un vasto progetto pilota), e lo stesso stanno facendo Renault con la Zoe e Nissan con la Leaf.

Inaugurazione V2G FCA

L'impianto pilota per testare il V2G presso lo stabilimento di Stellantis

 

Anche brand cinesi presenti in Europa ma non ancora in Italia, come NIO per esempio, hanno detto che introdurranno la ricarica bidirezionale sulle loro vetture nel prossimo futuro.

La situazione italiana

La ricarica bidirezionale non ha bisogno di norme particolari. Le Case la offrono su alcuni modelli e la si usa liberamente. C'è un ambito però in cui la fornitura di energia all'esterno ha bisogno di una normativa, è quello del Vehicle to Grid. Questo perché si deve far interagire l'auto con la rete elettrica pubblica.

In Italia la normativa si esprime in favore dello sviluppo e dell'adozione di questa tecnologia da anni. C'è un decreto dell'allora Ministero dello Sviluppo Economico risalente al gennaio 2020, per esempio, che ne promuove la diffusione al fine di favorire anche lo sfruttamento di energia proveniente da fonti rinnovabili. L'Arera, interpellata proprio dal legislatore, si è espressa altrettanto favorevolmente. Nella pratica, però, siamo ancora a livello teorico e non si va oltre la sperimentazione.

V2G, cos’è e che prospettive ha

Il caso Ford

Parlando di Vehicle to Home, Ford ha spinto tanto, a livello di comunicazione, sulla possibilità del suo F-150 Lightning - versione a zero emissioni del pick-up più venduto degli Stati Uniti - di poter alimentare una casa in caso di blackout.

Ecco, a distanza di qualche mese dall'esordio sul mercato, seppur in una circostanza nefasta, l'F-150 ha dimostrato tutto il suo valore. Ha fatto notizia, infatti, il caso della Florida, rimasta senza corrente dopo il passaggio dell’uragano Nicole. Alcuni proprietari di un Ford F-150 Lightning hanno alimentato la loro casa (e anche quella dei vicini) grazie proprio al pickup elettrico.

Il V2L visto nella pratica