La rete Supercharger di Tesla sarà presto aperta a tutti anche in America. Questo significa che ogni automobilista che guida un’auto elettrica negli Usa potrà recarsi a ricaricare presso una delle famose colonnine di Elon Musk.

Questo, almeno, è quello che si intuisce dopo che la Casa statunitense ha mostrato sulla sua app il “Magic Dock”, che altro non è se non un adattatore CCS. Ma andiamo con ordine.

Una questione di standard

Come è noto, Tesla in Nord America usa uno standard di ricarica diverso. Lo ha introdotto sin dagli esordi della Model S e ha continuato a usarlo fino a oggi. Si tratta del connettore NACS (North American Charging Standard) ed è, per ora almeno, l’unico utilizzabile presso la rete Supercharger presente in Usa.

Tesla Supercharger

Una Tesla Model S e una Tesla Model X in carica a un Supercharger

Con il tempo, tra gli altri costruttori (soprattutto Europei e occidentali in generale) si è però affermato lo standard CCS, tanto che la stessa Tesla, per consentire la ricarica anche presso altre stazioni pubbliche, ha dotato le auto vendute al di fuori del Nord America di questo tipo di presa.

La scelta si è rivelata vincente ora che Tesla sta rendendo accessibile la propria infrastruttura di ricarica alle auto elettriche di altri brand. Per ora solo in Europa. Ma qui si torna alla considerazione iniziale.

 

Guadagno assicurato

Elon Musk aveva promesso che avrebbe permesso di usare i suoi Supercharger americani a tutti gli automobilisti già nel 2022. Questo non è successo. Ora che però è comparso l’adattatore NACS-CCS, l’apertura potrebbe essere questione di giorni. Ci sono addirittura alcune stazioni, come quella di Hawthorne, a Los Angeles, che già dichiarano la compatibilità con lo standard CCS.

La mossa garantirà a Tesla delle entrate extra, considerando anche che i conducenti di auto elettriche di altri brand pagheranno tariffe più alte per potersi attaccare ai Supercharger.  

Fotogallery: La rete dei Tesla Supercharger in Europa arriva a 100.000 colonnine