Renault e Nissan hanno raggiunto un accordo che ha un che di storico. Hanno infatti stabilito il modo in cui l’Alleanza si riorganizzerà per affrontare con maggiore forza l’era dell’elettrificazione. L’idea (comune) è chiara. La spiegano le stesse Case: “Rafforzare i legami e massimizzare la creazione di valore per tutte le parti coinvolte” e questo per i prossimi 15 anni.
In effetti, in un momento storico in cui l’unione fa la forza, in cui cioè tutti i brand intensificano le collaborazioni per poter beneficiare di investimenti congiunti e condivisione delle conoscenze, era improbabile che Renault e Nissan si dicessero addio.
Però, viste le discussioni portate avanti dai vertici dei due brand a partire dallo scorso ottobre, la separazione non era da escludere a priori. Restava un'opzione improbabile, quello sì, ma non impossibile. In ogni caso, da oggi la Casa francese e quella nipponica hanno un nuovo punto di partenza. Vediamo cosa significa.
Un nuovo equilibrio
Tecnicamente, Renault ridurrà la propria quota in Nissan dal 43,4% al 15%. In questo modo avrà una partecipazione paritaria rispetto a Nissan, che già possiede il 15% di Renault. Nissan entrerà inoltre in possesso del 15% di Ampere, la nuova divisione francese dedicata alla mobilità elettrica. L’IPO dovrebbe prendere forma durante il 2023 e potrebbe portare a una valutazione di 10 miliardi di euro della nuova realtà a zero emissioni.
Il prototipo della Renault 5 elettrica mostrata al Salone di Monaco del 2021
Già, perché Renault – come Ford o Honda, tanto per fare altri due nomi – ha detto più volte di voler far diventare indipendente la propria attività dedicata all’elettrico al fine di rendere più snelle le operazioni e più competitivi i prodotti.
I progetti comuni per l'elettrico Renault Nissan
Molti dei dubbi sul rafforzamento dell'Alleanza sono stati sciolti nel corso della conferenza stampa congiunta del 6 febbraio 2023 (qui il video integrale). In particolare sono stati forniti i dettagli sui progetti elettrici comuni di Renault e Nissan.
La notizia più importante è la volontà dichiarata di produrre la prossima segmento B elettrica di Nissan, l'erede della Micra, nello stabilimento ElectriCity di Renault nel Nord della Francia. La costruzione della prima Micra elettrica partirà nel 2026 sulla base dell'architettura CMF-BEV, quella delle nuove Renault 5 e Renault 4. In particolare la nuova Micra condividerà con la Renault 5 l'80% delle componenti.
Nuova Nissan Micra, il render di Motor1.com
Un altro punto nodale dei nuovi piani è quello di esplorare una possibile collaborazione nello sviluppo delle prossime auto elettriche di segmento C, a partire dal 2026, con Nissan e Renault che condivideranno le tecnologie a zero emissioni, inclusa una piattaforma elettrica comune a 800 volt.
Sempre dal 2026, il Gruppo Renault lancerà sul mercato il suo primo FlexEVan, il veicolo commerciale leggero elettrico e digitale "Software-Defined" che avrà un gemello marchiato Nissan.
Mobilize EZ-FLEX
Il ruolo della Francia
Una delle incognite riguarda il fatto che Luca De Meo ha dichiarato fin da subito di voler dare alla Francia un ruolo centrale nella strategia elettrica Renault. Nel Paese transalpino si sta lavorando per creare un polo dedicato all’auto elettrica che si occupi di tutto, dalla realizzazione di componenti fondamentali come batterie e motori alle operazioni di retrofit a zero emissioni di veicoli elettrici. In tutto questo, Nissan come potrebbe subentrare?
Fino a oggi Nissan ha avuto un ruolo attivo sulla realizzazione di tecnologie dedicate all'auto elettrica. Forte di altrettanto lunga tradizione tra le zero emissioni (si pensi alla Leaf), ha dato il proprio contributo anche per lo sviluppo della piattaforma della Ariya, condivisa dalla Renault Megane E-Tech elettrica. Sarà ancora così?
La Nissan Ariya
Alleanza su altri fronti
Con la riorganizzazione delle partecipazioni e dei ruoli, le due Case hanno fatto sapere anche che intensificheranno la collaborazione nei progetti dedicati ai Paesi emergenti. America Latina e India, in particolar modo, sono due mercati strategici. Con che equilibri? Questo è ancora tutto da scoprire.
C'è una considerazione collegata. È già noto, infatti, che Renault sta trattando per avviare una collaborazione con Geely, proprietaria di brand come Volvo, Polestar e Lotus, che è stata contattata per sviluppare motori a benzina e ibridi. Contattata da Renault, non dall'Alleanza. Con Nissan che non ha accolto la notizia con toni entusiastici. Nella conferenza congiunta De Meo ha confermato che per il momento Geely non è in trattativa per entrare nel business elettrico Ampere.
Luca De Meo, ceo Renault, al Capital Market Day 2022 del gruppo
Anche su questo aspetto, il nuovo assetto Renault-Nissan potrebbe avere delle ripercussioni. Nissan potrà beneficiare degli accordi? Sarà tenuta in disparte? In che modo potrà sfruttare le tecnologie provenienti da questa iniziativa? Sono tutte domande che per ora restano senza risposta. Però, da oggi, almeno sulla carta, Renault e Nissan hanno stabilito come ripartire. Come dare inizio a una nuova fase. Analisti e mercato hanno risposto con fiducia.