L’obiettivo è abbattere i prezzi delle auto elettriche, tuttora più alti rispetto a quelli delle antenate a combustione, almeno per quanto riguarda il costo d’acquisto iniziale. Ci crede BMW, che punta però a una strategia più originale di quella dei competitor.
Mentre alcuni Costruttori si tuffano nel business delle estrazioni, la Casa di Monaco ha idee ben diverse: puntare al design e, soprattutto, al riciclo delle batterie. Gli accumulatori sono infatti la voce di spesa principale nella produzione dei veicoli elettrici: un costo che si riflette poi sui listini in concessionaria.
I progetti
“Non pensiamo che sia giusto investire nelle miniere – spiega il responsabile finanziario Nicolas Peter, durante una chiacchierata con l’agenzia di stampa britannica Reuters –. Riteniamo più importante recuperare le materie prime dalle automobili e da altri prodotti”.

L'architettura della BMW i7
La Casa tedesca ha già gettati le basi per questa piccola rivoluzione interna. Ha aperto un centro di ricerca e sviluppo in Germania e un impianto di riciclo in Cina con il gigante CATL e investirà in tecnologie che richiedono meno minerali, come le vetture a idrogeno.
Cosa fanno le altre Case
Una strategia che sembra quasi scontrarsi con quella della concorrenza. C’è ad esempio Tesla, che pensa di acquistare la società brasiliana Sigla Lithium per 3 miliardi di euro. Nei mesi scorsi si era parlato anche di un interessamento nel gigante Glencore.
Tornando invece ai confini tedeschi, gli altri casi da citare sono quelli di Volkswagen e Mercedes, con Wolfsburg che ha appena annunciato l’ingresso nel settore minerario e la Stella a Tre Punte che ha creato un ufficio per le materie prime in Canada. Ma BMW si muove per altre strade.
Fonte: Automotive News Europe