Dall’Italia alla Cina, passando per l’America. Le Giga Press della bresciana Idra conquistano il mondo e, dopo lo sbarco negli stabilimenti Oltreoceano di Tesla, trovano casa all’ombra della Grande Muraglia (e non solo).

L’ultima a sperimentare la tecnica della pressofusione è la cinese Zeekr, marchio del gruppo Geely fresco di annuncio del responsabile alla tecnologia, Jian Kehong. Ma in mezzo a Elon Musk e al Costruttore asiatico ci sono tante altre Case interessate alla nuova rivoluzione produttiva. Vediamo.

Il turno di Zeekr

Prima di tutto, però, ricordiamo cosa sono le Giga press. Nate nel nord Italia, sono macchine a pressofusione che consentono di “stampare” buona parte delle scocche per auto elettriche. I risultati finali vedono la realizzazione di 1 solo componente al posto di decine (70 nel caso della Tesla Model Y) e la riduzione di tempi e costi di produzione: si parla addirittura di un 30-50% di ore in meno.

Una Giga press dell'italiana Idra

Partendo quindi dalla new entry, è il furgone elettrico Zeekr 009 l’ultimo ad aggiungersi alla lista dei veicoli che nasceranno con la tecnica del mega-casting. Stando alle dichiarazioni della Casa, eliminerà quasi 800 punti di saldatura, rendendo le vetture più leggere e aumentando rigidità strutturale e guida.

“In futuro – dichiara Jiang alla Reuters –, utilizzeremo questa tecnologia su altri modelli”.

Zeekr 009

Zeekr 009

Ecco Carat di Volvo

Nel frattempo, sono tanti i Costruttori che “copiano” le idee di Elon Musk. Rimanendo ad esempio nel gruppo Geely, la svedese Volvo è rimasta talmente affascinata dalla Giga press da averne ordinate due in Svizzera: si chiamano Carat e sono realizzate da Bulher.

In funzione dal 2025, verranno installate nella nuova fabbrica a Torslanda, dove nasceranno le auto elettriche di nuova generazione della Casa. Con un risparmio di tempo del 75%, le macchine sostituiranno da 70 a 100 pezzi.

“È il cambiamento tecnologico più grande da quando siamo passati dal legno all’acciaio”, aveva sostenuto un entusiasta Mikael Fermer, ingegnere delle nuove architetture Volvo.

Le nuova Giga Press svizzere di Volvo

Una scocca Volvo "stampata" tramite pressofusione

Da Xpeng a Toyota

Si può poi citare il caso di Xpeng. Già accusata di “ispirarsi” un po’ troppo a Tesla per sviluppare il suo sistema di guida autonoma, la Casa cinese sta mettendo a punto un sistema di progettazione piattaforme molto simile a quello dei rivali statunitensi.

Anche Nio sembra fare un pensierino alla pressofusione, mentre General Motors e Toyota si muovono quasi in parallelo: se il Costruttore di Detroit utilizza già il megacasting per dare vita alla berlina elettrica Cadillac Celestiq, persone vicine alla Casa nipponica dichiarano alla Reuters che la rivoluzione delle Giga press potrebbe presto fare capolino in Giappone.

Discorso a parte meritano Volkswagen e il progetto Trinity, pensato per dare alla luce un’ammiraglia elettrica costruita in un nuovo stabilimento tramite pressofusione. Annunciato in pompa magna nel 2022, il piano sembra essersi ridimensionato, perché adesso l’impianto produttivo della futuristica vettura ha solo il “50% di possibilità di nascere”, come spiegato dal ceo Thomas Schaefer. Intanto, però, Tesla e l’Italia fanno scuola in tutto il mondo.