L’italiana Comau in prima fila per la mobilità green. L’ultima iniziativa dell’azienda torinese – parte del gruppo Stellantis – è l’adesione al progetto “Gigabat”, lanciato dall’Unione europea per aiutare l’auto elettrica a crescere in maniera sempre più sostenibile.
La startup piemontese annuncia così lo sviluppo di una camera per la produzione di celle ad alta efficienza energetica che promette di far risparmiare fino al 20% in più dell’energia elettrica e termica rispetto ad altre tecnologie simili.
Ecco come
Il segreto della soluzione di Comau si nasconde nel miglior recupero e riutilizzo dell’elettricità prodotta in eccesso durante l’attivazione delle celle: un’attività che, a detta della stessa azienda, “dura più giorni”.
Per riuscire nell’impresa, la camera sarà progettata per ottimizzare tutte le operazioni e presentarsi con “un layout compatto”. Un focus andrà poi sulla strategia di gestione del magazzino. “A tal fine – specifica la startup –, l’azienda sfrutterà innovativi sistemi di distribuzione dell’energia e un’elettronica di potenza (PE) ad alta efficienza energetica per evitare perdite di energia, riducendo allo stesso tempo la domanda complessiva di energia”.
“Comau – aggiunge – utilizzerà inoltre i suoi algoritmi proprietari e piattaforme digitali per ottimizzare ulteriormente il lungo e complesso processo di formazione delle celle”.
Tutto il ciclo di vita
“L’Europa – commenta poi il ceo Pietro Gorlier – si sta muovendo per realizzare una catena di produzione delle batterie sempre più autonoma e le celle ad alta efficienza energetica rappresentano un tassello fondamentale per raggiungere questo obiettivo. La mobilità elettrica rappresenta già una parte importante e in forte crescita del business Comau”.
“Iniziative come queste, che vanno di pari passo con la nostra strategia di sviluppo tecnologico e il nostro costante impegno per abilitare e ottimizzare un’automazione sostenibile, ci consentiranno di coprire sempre di più tutte le fasi del ciclo di vita dell'elettrificazione, raggiungendo un risparmio di energia elettrica e termica fino al 20%”.