Fisker sembra davvero rinata. La Ocean va bene e anche la Pear, la seconda vettura del nuovo ciclo (elettrico, naturalmente), sta suscitando parecchio interesse. Le idee ci sono, insomma, ma come ogni startup, si deve lavorare per aumentare i volumi.
Henrik Fisker, fondatore e ceo dell’omonima Casa, ha pensato quindi di rivolgersi ad altre Case automobilistiche per cercare una partnership che gli consenta di accelerare sulla produzione. È stato egli stesso a dire di aver avviato colloqui con ben 5 altri gruppi.
Le fabbriche attuali non bastano
“Abbiamo due auto che sono praticamente pronte – ha spiegato -. Possiamo portarle sul mercato molto velocemente, abbiamo solo bisogno di una diversa capacità produttiva. La speranza è di stringere un accordo con un costruttore di automobili tradizionali nei prossimi mesi”.
Per ora la Ocean, SUV di medie dimensioni che dovrebbe arrivare sul mercato in via definitiva tra pochi mesi (per ora ci si concentra sugli esemplari della Launch Edition) è costruita in Europa grazie all’accordo con Magna International.
La Fisker Ocean Force E con pacchetto off-road
La Pear, invece, vedrà la luce nello stabilimento Foxconn con sede in Ohio (era la fabbrica passata di mano da GM a Lordstown). Ma entrambi i modelli, per rispondere alla domanda del mercato, devono trovare altri siti produttivi.
La gamma si allargherà ancora
Anche perché Fisker, che ha tutta l’intenzione di cavalcare il momento positivo, ha già annunciato di avere in cantiere nuovi modelli tra cui un pick-up elettrico che, nelle intenzioni, dovrebbe arrivare sul mercato nel 2025 (lo stesso anno della Pear).
L'abitacolo della Fisker Pear, SUV da meno di 30.000 euro
Secondo dati aggiornati a settembre, Fisker per ora ha prodotto 5.000 Ocean. La Casa ha recentemente rivisto al ribasso le stime di produzione a causa di problemi alla catena di approvvigionamento e ha anche ritoccato verso l’alto i prezzi per far fronte alle mutate situazioni del mercato e mantenere i conti in ordine.
Purtroppo, per ora almeno, Fisker ha mantenuto il massimo riserbo sui nomi delle Case automobilistiche con cui sta trattando.