L’auto elettrica è spinta da motori - elettrici anch’essi - i cui magneti sono costruiti utilizzando grandi quantità di terre rare: è lo standard. Il problema principale legato a questo assioma della transizione ecologica risiede nel fatto che le terre rare sono appannaggio quasi esclusivo della Cina.

La Cina, prima di tutti, ha stretto collaborazioni, firmato partnership, stipulato contratti di fornitura per avere tutte le terre rare che vuole. E così può costruire tutti i magneti per motori elettrici che vuole. 

Il resto del mondo, un po’ come accade con le batterie, non può che prendere atto dell’egemonia del Paese del Dragone in questo particolare campo ed elaborare piani per cambiare gli equilibri. E, in effetti, sembra che le cose stiamo cambiando.

Nuove tecnologie all’orizzonte

Non c’è mai stato un momento storico in cui la spinta verso l’innovazione nel campo dei motori per auto elettriche fosse maggiore. L’obiettivo, come si intuisce, è quello di arrivare a sviluppare tecnologie che consentano di avere motori efficienti senza l’uso (o quasi) di terre rare. Per liberarsi dalla sudditanza dalla Cina. Ma anche per avere prodotti migliori, meno costosi e meno impattanti sull'ambiente.

Estrazione terre rare

Estrazione terre rare in una miniera

Tesla, principale produttore di auto elettriche al mondo (forse non per molto) a inizio anno ha annunciato che avrebbe progressivamente eliminato le terre rare dai motori elettrici delle proprie auto. Case come General Motors, BMW, Renault o Jaguar Land Rover e anche fornitori automotive come BorgWarner o ZF hanno intrapreso la stessa via di Elon Musk e soci. Il fatto è che la tecnologia va avanti e magneti senza terre rare, una volta troppo grandi e inefficienti per poter essere usati sulle auto, ora iniziano a soddisfare le esigenze dei Costruttori. 

I rischi della dipendenza dalla Cina

Europa e Stati Uniti cercano soluzioni alternative per una serie di motivi. Il primo riguarda il fatto che, se vogliono essere competitivi sull’auto elettrica nei confronti della Cina, devono per forza di cose affrancarsi dalla stessa su fornitura e produzione di componenti chiave come batterie e motori. La seconda riguarda il fatto che la Cina comanda il mercato delle terre rare e influisce le quantità disponibili sul mercato e i prezzi a proprio vantaggio.

zf i2sm motore elettrico senza magneti e senza terre rare

Il motore elettrico senza magneti e senza terre rare di ZF

Recentemente si è assistito a forti restrizioni sulle esportazioni di gallio o a consistenti aumenti di prezzo di terre rare come il neodimio che hanno creato non pochi problemi a tutte le aziende senza forniture dirette da parte di chi lo estraeva. 

C’è di più: motori senza terre rare offrono anche altri tipi di vantaggi. Per esempio, sono prodotti con metodi meno inquinanti. Inoltre sono più leggeri: un altro fattore che può dare qualche effetto positivo in termini di efficienza generale.

La ricerca su magneti di nuovo tipo, privi di terre rare, avrà ripercussioni anche al di fuori del campo automobilistico. I costruttori di altoparlanti per la riproduzione audio, che ogni anno usano il 30% di tutte le terre rare estratte, per esempio, stanno godendo degli stessi benefici dei Costruttori di automobili.

Fotogallery: Il motore elettrico E7A di Renault senza terre rare