Gli Stati Uniti puntano forte sull'auto elettrica. Le frecce nell'arco del presidente Joe Biden si chiamano Inflation Reduction Act e Bipartisan Infrastructure Law, due leggi che dirottano miliardi e miliardi di dollari nel settore dei veicoli elettrici.

La prima normativa garantisce incentivi agli automobilisti pari a 7.500 dollari e spinge, insieme alla seconda, produzione locale di batterie ed espansione delle infrastrutture di ricarica. Ma tutto ciò non basta alla politica a stelle e strisce, che stanzia ora altri 3,5 miliardi di dollari in accumulatori e minerali.

"I finanziamenti serviranno a creare impianti nuovi, riadattati e ampliati per la produzione di minerali critici lavorati per batterie, materiali precursori, componenti e produzione di celle e pacchi", specifica il Dipartimento per l'Energia USA.

Indipendenza USA

Uno degli obiettivi è ridurre la dipendenza degli States da Asia e Sud America e creare un ecosistema locale per raffinazione di materiali e produzione di batterie ad alta tecnologia e alta densità energetica, che consentano alle auto elettriche di coprire le lunghe distanze.

Le batterie allo stato solido prodotte nello stabilimento Factorial

Le batterie allo stato solido prodotte nello stabilimento Factorial

Secondo infatti l'Agenzia Internazionale dell'Energia, la Cina produce il 75% delle batterie agli ioni di litio e lavora e raffina oltre il 50% di litio, cobalto e grafite nel mondo.

L'amministrazione Biden mira a portare gli Stati Uniti verso le zero emissioni nette entro il 2050 e raggiungere il 50% di vendite in elettrico entro il 2030, costruendo una catena di approvvigionamento nazionale. Ma serviranno tempo e soldi.

"Posizionare gli USA in prima linea per soddisfare la crescente domanda di batterie avanzate significa aumentare la nostra competitività globale, mantenere e creare posti di lavoro ben retribuiti e rafforzare la nostra economia dell'energia pulita", dichiarato il segretario all'Energia, Jennifer M. Granholm.