L'idrogeno potrebbe essere il carburante delle auto del futuro. Molte Case ci credono già oggi e, tra queste, non mancano General Motors e Honda, due colossi del settore che annunciano una partnership per la produzione della prossima generazione di sistemi fuel cell.

In base a quanto riportato da Reuters, i primi esemplari sono già stati consegnati negli Stati Uniti e serviranno a costruire alcuni veicoli in una fabbrica vicino Detroit di un produttore non meglio specificato. Ma non è tutto.

Per il prossimo SUV

In questa prima parte del progetto, la produzione iniziale di powertrain a celle a combustibile della nuova joint venture sarà relativamente piccola. Jay Joseph, vicepresidente dell'unità Sostenibilità e sviluppo commerciale di Honda America, dichiara infatti all'agenzia di stampa britannica che la sua azienda mira a fornire una quantità iniziale di questi sistemi di 2.000 unità all'anno entro il 2025. 

I nuovi powertrain fuel cell, in particolare, dovrebbero trovare applicazione anche su alcuni veicoli leggeri e pesanti già in produzione o in arrivo nei prossimi mesi. Lato GM, per esempio, dovrebbero trovare posto sotti ai camion Autocar, azienda con la quale la multinazionale statunitense aveva stretto una partnership nei mesi scorsi.

Da parte di Honda, invece, questa nuova generazione di sistemi fuel cell dovrebbe trovare applicazione sotto a nuovi modelli in arrivo, come per esempio la versione a idrogeno dell'attuale generazione di Honda CR-V, che a sua volta dovrebbe essere svelata sottoforma di prototipo nei prossimi mesi.

Honda CR-V 2024

Una tecnologia attesa anche qui

Parlando di idrogeno, anche l'Italia non vuole trovarsi indietro nello sviluppo di questa tecnologia. Il Governo, infatti, ci crede fermamente, tanto che il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso del “question time” al Senato ha dichiarato che attualmente sull’idrogeno si stanno sviluppando iniziative per la creazione “di una filiera industriale, anche attraverso l’efficientamento delle prestazioni degli elettrolizzatori”.

Secondo il ministro, l’obiettivo è garantire “l’uso di questa fonte nell’industria hard to abate e nel settore dei trasporti, con evidenti benefici in termini di competitività delle imprese italiane”.

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A tal proposito, il responsabile del dicastero ha specificato che sulla base del piano “Repower Eu” l’intento è produrre 10 milioni di tonnellate e importare 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell’Unione europea entro il 2030, “facendo divenire l’Italia uno dei principali hub” del continente. Questo avverrà attraverso lo sviluppo del corridoio Sud per l’idrogeno, di cui avevamo raccontato in un approfondimento dedicato alcuni mesi fa.