I Tesla Supercharger aperti a tutte le auto elettriche crescono velocemente. Solo in Italia le stazioni sono ormai più di 50. Per la precisione: 55, con centinaia di punti di ricarica disponibili.
Sono concentrati nel nord, in Lombardia, Piemonte e Veneto, ma dislocati ormai su tutto il territorio nazionale. Ce ne sono due in Sardegna, a Olbia e Oristano, e, restando sul tema delle isole maggiori, due anche in Sicilia, a Palermo e Catania.
Come trovare i Supercharger aperti a tutti
Tutti i Supercharger accessibili anche dagli automobilisti che guidano auto elettriche di altri marchi sono ben visibili sul sito ufficiale della Casa americana, che nella sezione “Find Us” mostra le stazioni su una mappa chiara e facile da consultare.
I nuovi Tesla Supercharger V4
È un servizio attivo in tutto il mondo e che consente di selezionare e visualizzare sulle cartine anche tutte le altre strutture collegate a Tesla, dai Destination Charger agli store e ai centri assistenza. Restando in tema Supercharger, l’apertura delle stazioni di ricarica della Casa guidata da Elon Musk a tutti sta avvenendo in modo graduale, principalmente perché Tesla vuole garantire ai propri clienti un’esperienza di ricarica di qualità. Quindi, valuta la presenza di condizioni favorevoli in una certa stazione prima di consentire anche ad altri di accedervi.
La Casa ha però tutto l’interesse a incrementare questo numero, perché rappresenta una gigantesca fonte di guadagno. Facciamo due calcoli.
Un affare da decine di miliardi
In via generale, Tesla applica tariffe più alte a chi carica un’auto elettrica di un altro brand presso i Supercharger. In media, si parla di un sovraprezzo del 30%. In alternativa, si possono pagare degli abbonamenti mensili (che si aggirano intorno ai 10-15 euro; in Italia 12,99 euro) che a fronte dell’esborso fisso consentono di avere prezzi più bassi sulle ricariche.
Si prevede che sulle strade di tutto il mondo, nel 2024 circoleranno circa 13,3 milioni di auto elettriche. Di queste, il 20% saranno Tesla, l’80% saranno di altri brand. Diciamo che un veicolo su 10 di quelli “non-Tesla” si abbonerà ai Supercharger per poter ricaricare. Significa che 1 milione di automobilisti darà a Tesla 10 euro al mese. Si tratta di 10 milioni di dollari al mese solo per gli abbonamenti, che in un anno potrebbero diventare 120 milioni di dollari. Senza contare i guadagni sulle ricariche, che a quel punto rappresenterebbero la parte più grossa del profitto.
Secondo gli analisti, se questo scenario si avverasse, saremmo di fronte a guadagni potenziali per miliardi di euro all’anno. E con i numeri crescenti previsti da qui alla fine del decennio, il business potrebbe triplicare. Wedbush, per esempio, ha stimato che la rete Supercharger rappresenterà per Tesla un affare tra i 10 e i 20 miliardi di euro nel 2030.