Quando si tratta di scendere in pista, Ferrari non ha paura di nessuno. Neanche quando la gara è in elettrico, si corre sul mercato delle vendite e gli avversari parlano cinese. Tiene a sottolinearlo Benedetto Vigna, amministratore delegato del Cavallino che viene intervistato da BloombergTV a proposito dei segnali di guerra commerciale fra Unione europea e Cina.
Parliamo della possibilità che Bruxelles preveda dazi doganali aggiuntivi alle importazioni di auto elettriche cinesi, come punizione a Pechino per aver elargito sussidi considerati anticoncorrenziali all’industria delle quattro ruote. Una mossa che dipenderà dai risultati dell’indagine in corso e che potrebbe innescare la controffensiva del Dragone, sbarcato ormai in Europa a prezzi più competitivi dei competitor locali.
Cina non ti temo
“Per me è un invito all’azione”, dichiara invece Vigna. “Si sente parlare di guerra – continua –, ma penso più a una bella competizione”. L’eventuale risposta dall’Oriente avrebbe comunque un impatto minore su Maranello rispetto a vari brand di lusso.
Ferrari sarebbe però meno esposta, perché manterrebbe una quota d’esportazioni più bassa. “La Cina non è per noi ciò che è per altri marchi”, spiega l’amministratore delegato. “Il mercato lì non è ancora maturo”.
Meglio del previsto
Parlando invece della supercar elettrica del Cavallino, l’a.d. ribadisce gli obiettivi di presentare la prima full electric entro il 2025 e portare i veicoli alla spina al 60% delle vendite nell’anno successivo, dopo l’arrivo dell’ibrida plug-in Stradale.
In attesa dello svelamento ufficiale, Vigna dà gli aggiornamenti sul progetto: “Sta andando come previsto, ma con alcuni processi siamo addirittura in anticipo del previsto”. Merito di “una grande passo in avanti” fatto nella seconda metà dell’anno scorso, che porta sulla “strada giusta” verso una vettura “unica”. E presto sarà pronta anche la fabbrica a Maranello per motori, inverter e batterie. Appuntamento quindi al 2025.