È tutto pronto per il debutto di Leapmotor in Italia. Come promesso da Stellantis, che con la Casa cinese ha creato una joint venture per vendere queste auto elettriche in Europa (si parte con la citycar T03 e il SUV C10), la commercializzazione partirà a giorni.
Intanto sono stati annunciati i prezzi, con la piccola che parte da 18.900 euro (17.900 grazie alla promo lancio) e che si attesta come l’auto a zero emissioni più economica in vendita in Italia dietro solo alla Dacia Spring, che intanto ha abbassato il listino proprio a 17.900 euro.
La domanda è: che impatto avrà questa Leapmotor T.03 sul nostro mercato? Che numeri potrà fare? A chi si rivolgerà principalmente? Proviamo a capirlo, tenendo conto delle auto che vendono di più nel Belpaese, delle caratteristiche tecniche della vettura e di quello che sta succedendo sul fronte della mobilità elettrica.
Il prezzo e i contenuti
Si dice spesso che le auto elettriche prenderanno piede definitivamente quando raggiungeranno la parità di prezzo con quelle termiche. Il costo maggiore, in effetti, è un ostacolo. Ma la Dacia Spring, che è la meno costosa tra le auto a batteria e che se la gioca quasi alla pari con certe ICE, ha avuto un buon successo senza però spaccare il mercato.
Leapmotor T.03
Dacia Spring (2024)
È vero anche, però, che la Leapmotor, a un prezzo comparabile, offre contenuti migliori. La qualità generale è un gradino più su, nonostante anche la Spring abbia fatto un notevole passo in avanti con il profondo restyling che l’ha interessata a inizio anno. Ha batteria più grande, da 37,3 anziché 26,8 kWh, e un motore da 95 CV laddove la Spring si ferma a 45 o a 65 CV. Anche alla voce autonomia, la Leapmotor T.03 batte la Spring 265 a 230 km. La Dacia, al contrario, ha una marcia in più a livello di spazio nell’abitacolo, potendo contare su dimensioni più generose, 3,7 VS 3,62 metri, e nel bagagliaio, con 308 di capienza VS 210 litri.
Ma il vero significato di questa T03 non si deve cercare nel confronto diretto con la Dacia Spring, quanto, piuttosto, nel suo potenziale commerciale analizzato in termini assoluti. E qui la questione si complica, perché il prezzo non è l’unico fattore che conta. Spieghiamoci meglio.
Gli interni della Leapmotor T.03
Quanto pesano le auto elettriche economiche
Un’auto elettrica compatta a chi si rivolge? A chi vive in città o a chi vive in provincia? Gli automobilisti che popolano le metropoli difficilmente hanno un garage, luogo ideale dove ricaricare una citycar a batteria: quanto comodo possono trovare nel recarsi spesso a una colonnina?
Viceversa, chi vive fuori, nel classico quartiere residenziale tutto villette a schiera e box auto, potrebbe sfruttare appieno la presenza di una wallbox a casa e un’auto elettrica che consente di coprire i piccoli spostamenti giornalieri (bimbi a scuola, spesa, palestra…). Insomma, ricarica e autonomia fanno la differenza.
La crisi delle citycar
C’è di più. Le citycar e i city-SUV, quei modelli che hanno una lunghezza complessiva sotto i 4 metri pesano ormai poco più del 10% sul parco circolante. Un numero che si riferisce a tutte le auto piccole, a prescindere dall'alimentazioni. Una volta erano il grosso del mercato, ma ora sono fortemente in calo (-34,5% ad agosto 2024 rispetto allo stesso mese del 2023).
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Considerando che le elettriche rappresentano il 3,8% del totale, si capisce che i numeri di una Leapmotor T03 non potranno essere sconvolgenti. Almeno, non in termini assoluti. Però le cose stanno cambiando e il futuro mostra una serie di incognite che incideranno sulla diffusione di questo tipo di vetture.
Come cambieranno le cose
Prima di tutto perché di auto elettriche economiche ne stanno arrivando sempre di più, e questo avrà ripercussioni positive sui volumi. Si pensi alla Citroen e-C3, alla Renault 5, alla Fiat Grande Panda, alla Hyundai Inster, tanto per fare dei nomi. Più alternative, di solito, significa più auto vendute. La maggior parte costerà un pochino di più, ma il prezzo maggiore non farà una gran differenza. Perché il pubblico che acquista questo tipo di auto potrebbe decidere di spendere qualcosa di più per avere un modello più performante o dall’immagine più di tendenza.
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A vantaggio di una maggiore diffusione delle auto elettriche compatte c'è anche la riduzione attesa dei prezzi. Dovuta principalmente a due fattori: quello tecnologico e quello normativo. Il primo riguarda i progressi tecnologici insiti nelle vetture di prossima generazione, il secondo l’arrivo dei nuovi limiti sulle emissioni dell'Ue e le relative sanzioni. Entreranno in vigore nel 2025 e costringeranno le Case a spingere la vendita di modelli green, magari ritoccando i listini al ribasso. Insomma, tutto può succedere.
Carlos Tavares, nel suo recente intervento a Mirafiori per l’apertura del nuovo centro direzionale Pro One si è detto molto felice del fatto che Stellantis sia passata da 14 a 15 brand, visto che Leapmotor permette al gruppo di affacciarsi su un mercato ancora poco presidiato come quello delle elettriche economiche. Avrà avuto i suoi buoni motivi.