Il tanto atteso Tesla Cybertruck potrebbe avere pannelli solari per ricaricare la batteria, almeno in parte. La notizia, di cui si attendono conferme ufficiali, riaccende interesse sulla questione. Cioè: i pannelli fotovoltaici sulle auto elettriche servono davvero? E quanto eventualmente? E bastano per garantire una certa libertà di movimento?

La questione è più complessa di quanto possa sembrare. Se da una parte, infatti, la tecnologia è affascinante, dall’altra, viste le prestazioni odierne, ha risultati poco soddisfacenti in termini di produzione di energia e, di conseguenza, di percorrenze. Ciononostante, non mancano esempi di auto a batteria che con pannelli fotovoltaici.

Problema di efficienza e costi

Partiamo dall’analisi delle prestazioni. E diciamo subito che la superficie che un’auto mette a disposizione con la carrozzeria non è abbastanza estesa per ospitare una quantità di pannelli fotovoltaici sufficiente a garantire la giusta produzione di energia. Servirebbe invece una superficie di almeno 10 metri quadri (ma oggi, nella migliore delle ipotesi, si arriva alla metà).

Lightyear 0: inizio della produzione in serie

Lightyear 0: berlina con 5 metri quadri di pannelli solari sulla carrozzeria

Perché hanno un’efficienza media del 20%, con i prodotti di ultima generazione che si piazzano poco al di sopra. Ci sono tecnologie all’avanguardia che possono raddoppiare certi valori, ma il loro costo le rende incompatibili con la realizzazione di auto economicamente competitive.

Al giorno d’oggi, quindi, un’auto ricoperta da pannelli solari potrebbe generare una quantità di energia tale da consentire alla vettura di percorrere una distanza compresa tra i 20 e i 30 km al giorno. Ma stiamo parlando di condizioni ottimali di Sole, esposizione e, naturalmente, tempo di sosta (tempo cioè in cui l’auto si ricarica senza consumare energia). Per dirla diversamente: un’auto coperta da pannelli fotovoltaici può guadagnare 2 o 3 km di autonomia per ogni ora che resta parcheggiata sotto il Sole.

Test su pista Aptera Beta

Il triciclo elettrico di Aptera affronta i test su strada

Qualcuno ci crede

Una volta spiegato come mai i pannelli fotovoltaici non possono dare abbastanza energia a un’auto elettrica per muoversi senza il contributo di sorgenti di ricarica esterne (colonnine), c’è però da dire che esempi di vetture con questa tecnologia non mancano.

Tra le più famose c'è la Aptera EV, strano triciclo elettrico che, per massimizzare l’apporto del Sole, punta su forme aerodinamiche e un peso ridotto all’osso, o la Lightyear 0, berlinona da 250.000 euro alla quale farà forse seguito un’auto più piccola e meno costosa. C’era anche Sono Motors, che però naviga in bruttissime acque e ha detto addio alla sua Sion.

Sono Sion

Sono Motors Sion: auto elettrica a pannelli solari il cui sviluppo è stato interrotto

Ma perché in molti si cimentano su una tecnologia così difficile da realizzare? Prima di tutto per presidiare un mercato che, se e quando crescerà, lì vedrà già tra i protagonisti. E poi perché in alcuni casi il contributo del Sole non è così insignificante. La Aptera promette fino a 60 km, la Lightyear addirittura fino a 70 km. Si tratta di valori in un certo senso teorici, ma più che sufficienti a coprire i classici tragitti casa-lavoro per la maggior parte delle persone.

 

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