Da quando il mondo dell'elettrico si è sviluppato diventando una realtà consolidata, Tesla ha sempre ricoperto un ruolo da protagonista. Spesso infatti si guarda ai nuovi modelli in arrivo come possibili "anti Tesla".

Un discorso valido per l'Europa, culla dell'automotive mondiale, ma che potrebbe assumere significato anche in Cina, dove i progressi in questo campo sono sempre più marcato. Al punto che tra i contendenti per questo fantomatico scettro si unisce ora anche Xpeng Motors, società nata dall'investimento di realtà cinesi di forte impatto come Alibaba e Xiaomi, che ha appena lanciato un prodotto con elementi di maturità molto interessanti: la berlina Xpeng P7.

Si parte da 29mila euro 

Una berlina di fascia medio-alta per venire incontro ai gusti orientali, senza però perdere uno stile affine alle preferenze dei mercati "tradizionali". Forma certo, ma è sopratutto nel contenuto che la P7 può sfidare teoricamente la Model 3 di casa Tesla.

In questi giorni è stata ufficializzata l'apertura degli ordini in Cina, con 3 versioni e 8 configurazioni disponibili, consegne previste per il mese di giugno ed un prezzo variabile tra l'equivalente di 29.900 euro e 45.500 euro, grazie però ai sussidi previsti dal Governo di Pechino.

Fotogallery: Xpeng P7

Prestazioni ed autonomia

La Xpeng P7, fabbricata ovviamente in Cina, avrà un pacco batterie che potrà arrivare a 80,87 kWh, una autonomia definita di 706 chilometri (seppur con ciclo NEDC), dunque una stima prevista per il ciclo WLTP di circa 500 chilometri.

Sarà disponibile sia in configurazione a trazione posteriore che integrale, con quest'ultima anche in versione Performance. Il motore posteriore sarà in grado di erogare 196 kW, mentre la versione integrale con anche il motore anteriore, vedrà ulteriori 120 kW di potenza con prestazioni dichiarate di 6,7 secondi nello 0-100 km/h e di 4,3 secondi per la trazione integrale.

Guida autonoma Livello 3

Il terreno di scontro è anche quello legato alla guida autonoma. Secondo quanto riferito proprio da Xpeng, la P7 avrà l'architettura di guida autonoma migliore tra i veicoli di produzione.

Un sistema alimentato dal chip Drive Xavier AGX di Nvidia che consente una gestione contemporanea dei sistemi Xpilot 3.0 e Xpilot 2.0 e conseguentemente la possibilità di poter lanciare la guida autonoma di livello 3. La Xpeng P7 sarà dotata di telecamere frontali, laterali e posteriori per un campo visivo di oltre 180°, e con sensori capaci di rilevare oggetti a distanza di oltre 200 metri.

Xpeng P7

RWD song Range 

4WD Performace

Lunghezza

4.880 millimetri

interasse

2.998 millimetri

Potenza massima / coppia massima

196kW / 390 Nm

F120kW 、 R196kW / 655N · m

Accelerazione 0-100 km / h

6.7s

4.3s

Campo pratica NEDC

706 km (ufficiale)

600 + km (stimato)

Cockpit intelligente Audiovisual

Opzionale per le versioni selezionate

Standard

ADAS

XPILOT 2.5 / XPILOT 3.0 opzionale

Fascia di prezzo

Prezzi da 29.900 Euro a 45.500 Euro con incentivi governo cinese

La denuncia di Tesla

La Xpeng è pronta per il mercato cinese. Non è detto però che il confronto non possa spostarsi anche negli Stati Uniti, visto che proprio da poche settimane la P7 ha ricevuto l'approvazione alla richiesta di accesso per test su strada tra i confini Usa.

Un confronto che però, proprio in tema di Autopilot, sta assumendo le tinte del conflitto e dello spionaggio industriale. La casa di Elon Musk ha infatti affermato come proprio Xpeng abbia rubato il codice sorgente per quanto riguarda il sistema Autopilot. Già lo scorso anno Tesla aveva avviato una causa contro Guangzhi Cao, ex ingegnere passato proprio da Palo Alto a Xpeng.

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Il caso dell'ingegnere cinese

Secondo l'accusa, Guangzhi Cao avrebbe scaricato il codice sorgente su un proprio dispositivo personale tramite Airdrop prima di venderlo proprio alla startup cinese nel momento in cui si è unito. Non si tratta dell'unica causa intentata da Tesla: già precedentemente accuse simili erano state mosse verso Sterling Anderson, ex capo dell'area autopilot, ma la casa di Musk alla fine decise di abbandonare la causa.

Tornando alla questione Cao-Tesla, lo stesso ingegnere ha ammesso di aver scaricato parte del codice sorgente dell'autopilot Tesla, ma al contempo ha affermato di aver eliminato il tutto prima di lasciare Palo Alto. Dopo essere citato in giudizio, Xpeng ha consegnato a Tesla un'immagine forense del laptop dell'ingegnere, oltre a più di 12mila documenti, sostenendo come non ci sia alcun possesso fraudolento del codice sorgente. La causa sta proseguendo, con Tesla che ha ribattuto con ulteriori elementi a supporto, come l'accusa di un reclutamento vero e proprio ed addirittura conversazioni su prezzi in merito.

Di contro, in una dichiarazione a Bloomberg, Xpeng ha controbattuto accusando Tesla di dichiarazioni razziste e oltre il limite. L'ultima provocazione di Tesla? Convincere Xpeng a rilasciare il proprio codice sorgente su guida assistita e documenti relativi.

Difficilmente sarà l'ultimo capitolo di questa lunga storia.