Continua il cammino di Tesla verso la super-batteria da un milione di miglia. L'ultimo rapporto pubblicato dal team di ricerca e sviluppo di Palo Alto conferma ora che la futura batteria Tesla avrà ancora meno cobalto, per un conseguente costo più basso ma una densità energetica ancora maggiore.

Il team capitanato da Jeff Dahn presso la Dalhousie University sta lavorando su di una cella agli ioni di litio con un catodo NMC 532 (Nichel Manganese Cobalto) a cristallo singolo di nuova generazione, ed un nuovo elettrolita avanzato che la casa di Elon Musk ha brevettato (qui il brevetto)

Test incoraggianti

Come riferito già precedentemente, Il nuovo brevetto mostrava come venissero utilizzati due additivi nell'elettrolita, vinilen carbonato (VC) combinato con 1,2,6-ossoditiane-2,2,6,6-tetraossido, al fine di migliorare le prestazioni della cella. La batteria aveva già superato, lo scorso mese di aprile, un test di oltre 4.000 cicli.

Dunque, a seguito del brevetto e dell'analisi sulla ricerca, Jeff Dahn ed i suoi studenti Yulong Liu e Jessie Harlow hanno pubblicato un documento di ricerca intitolato "Osservazioni microstrutturali dei materiali per elettrodi positivi a cristallo singolo prima e dopo il ciclo a lungo termine mediante microspia elettronica a scansione trasversale". Una pubblicazione all'interno del quale si considerano diversi valori positivi ed incoraggianti, sopratutto per batterie Nichel Manganese e Cobalto con rapporto 622 e 811:

"Le immagini SEM (scansione a sezione trasversale) indicano come i singoli cristalli mostrino pochissimo microcracking, ritenuto da molti ricercatori uno dei motivi principali della degradazione cellulare quando si utilizzando materiali policristallini.

Le immagini degli elettrodi da cellule fortemente ciclicate sono state confrontate con quelle di cellule nuove, e mostravano poca differenza visiva. [...] Gli autori ritengono che i materiali monocristallini siano materiali elettrodici positivi altamente promettenti per celle a ioni di litio ad alta densità di energia e lunga durata".

In attesa del Battery Day

Secondo quanto riferito dai colleghi di Electrek.co, una fonte interna avrebbe rivelato come questa nuova chimica sarebbe stata utilizzata già in alcuni accumulatori di Tesla, come i Powerwall, i Powerpack ed i Megapack.

Dunque, in attesa dell'oramai famoso Battery Day, un ulteriore passo in avanti da parte di Elon Musk, che - fresco di un maxi-premio da oltre 700 milioni di dollari - punta a internalizzare la produzione delle batterie e ha già iniziato a mettere le mani sui macchinari necessari, in arrivo dalla Corea.