Adesso è ufficiale. Oltre ai buoni mobilità fino a 500 euro per bici, monopattini e sharing “individuale” (qui la guida su come funzionano i buoni), come anticipato nei giorni scorsi il decreto Rilancio ha portato con sé anche un’altra novità per la mobilità sostenibile, seppur depotenziata: il rifinanziamento dell’ecobonus, ossia l’incentivo per le auto con emissioni di CO2 fino a 60 g/km. In pratica, le elettriche pure e le plug-in. Non è andato in porto, invece, il pressing delle Case auto per alzare la soglia emissiva massima fino a 95 g/km.
Il rifinanziamento
Il provvedimento, che ricordiamo potrebbe anche subire modifiche nel suo passaggio in Parlamento, interviene infatti per evitare che si esauriscano le risorse del fondo, in considerazione del fatto che a fronte dei 70 milioni di euro stanziati per il 2020 e per il 2021, ogni mese vengono prenotati circa 9 milioni di incentivi. E ad oggi, stando al sito dedicato all’agevolazione, sono disponibili meno di 9 milioni di euro, destinati quindi ad esaurirsi a breve, nonostante la frenata del mercato auto, che però sta pesando meno sulle elettriche.
Per questo motivo, l’intervento normativo è rivolto a incrementare di 100 milioni di euro il fondo per quest’anno, il che renderebbe possibile usufruire dell’incentivo anche per acquistare la nuova Fiat 500 elettrica, che come abbiamo anticipato verrà presentata in due tempi nei prossimi mesi, con commercializzazione al via dopo l’estate.
Stesso meccanismo
Nessuna novità è prevista invece per il meccanismo, che rimane uguale a prima, con il valore dell’incentivo che in caso di rottamazione è pari a 6.000 euro per le auto con emissioni di CO2 inferiori a 20 g/km e a 2.500 euro per quelle che emettono tra 21 e 60 g/km di CO2. Senza rottamazione l’agevolazione si attesta rispettivamente a 4.000 e 1.500 euro.
Somme che, lo ricordiamo, possono essere integrate a loro volta con gli incentivi previsti in alcune Regioni.
Fasce di applicabilità | Incentivo con rottamazione | Incentivo senza rottamazione |
Emissioni CO2 0-20 g/km | 6.000 euro | 4.000 euro |
Emissioni CO2 21-60 g/km | 2.500 euro | 1.500 euro |
NB: Il prezzo di listino deve essere inferiore a 61.000 euro (IVA e optional compresi) |
Benefici per le ricariche
Il decreto contiene infine novità anche sul fronte dell’installazione delle infrastrutture di ricarica, che potranno beneficiare della detrazione del 110% previsto anche per gli interventi di ristrutturazione finalizzati all’efficientamento energetico degli edifici, a patto però che siano realizzate in concomitanza con questo tipo di intervento. La medesima incentivazione è prevista anche per l’installazione di pannelli fotovoltaici.
Per questi interventi – come per le altre detrazioni connesse al nuovo ecobonus e sismabonus al 110% – in luogo della detrazione, il contribuente potrà optare per un contributo sotto forma di sconto in fattura da parte del fornitore, che potrà recuperarlo sotto forma di credito di imposta cedibile ad altri soggetti, comprese banche e intermediari finanziari, ovvero per la trasformazione in un credito di imposta.