Si può risolvere una volta per tutte il problema dell’autonomia di un’auto elettrica mediante l’adozione di pannelli solari? Lo diciamo subito: non ancora, anche se si sta lavorando parecchio in questa direzione, come dimostra la recente "alleanza" tra produttori. Troppo limitata è la superficie su cui applicare le celle fotovoltaiche e troppo poca è l’energia che se ne ricava rispetto a quella che l’auto usa per muoversi.

Però, il sole può contribuire in qualche modo ad incrementare la distanza percorribile con una sola ricarica. Senza contare che la presenza di celle fotovoltaiche potrebbe diventare molto utile in condizioni di estrema emergenza. Fosse anche solo per spostarsi da un luogo isolato, per quanto a velocità bassissime, se si rimane a secco di elettroni.

Aspettando la One

Cosa ci riserverà il futuro non è ancora chiaro, perché le tecnologie impiegate sono abbastanza acerbe, però c’è chi ci crede fermamente. Come l'ormai celebre Sono Motors e Lightyear, società olandese che lo scorso anno ha presentato la Lightyear One, berlinona ricoperta di pannelli solari dallo stile e i contenuti molto interessanti.

  • Ricarica solare: 12 km di autonomia ogni ora
  • Pannelli solari: 5 metri quadri
  • Autonomia: 725 km
  • Ricarica: fino a 50 kW di potenza
  • Powertrain: 4 motori
  • Prezzo: 149.000 euro
  • Arrivo: 2021

Fotogallery: Lightyear One

Dai prototipi da corsa all’aftermarket

La Lightyear (azienda), partecipando alla World Solar Challenge, competizione riservata a prototipi alimentati ad energia solare, ha già dimostrato che in casi particolarissimi (come sui mezzi Stella e Stella Lux con cui ha preso parte alle gare) si possono realizzare veicoli in grado di ricevere dal sole più energia di quanta ne consumino.

Ma sulle auto di serie, come la Toyota Prius ad esempio, questa tecnologia contribuisce in modo limitato rispetto al dispendio energetico totale.

La Lightyear, però, sembra crederci e ha avviato la sperimentazione su vari veicoli per capire i benefici dei pannelli solari e della loro applicazione anche su vetture non progettate così in origine.  

Poca resa, ma anche poca spesa

Gli ultimi due della lista sono un Volkswagen Crafter e una Model 3, protagonista in Cina del debutto delle nuove batterie cobalt-free di Tesla. Tralasciando il furgone tedesco, la test car allestita da Lightyear su base Tesla è davvero interessante per due motivi.

Il primo riguarda il fatto che i pannelli solari sono perfettamente integrati sul tetto e sono gradevoli alla vista, oltre che funzionali, il secondo il fatto che il costo dell’intervento, una volta standardizzati prodotti e processi, dovrebbe essere limitato. E se qualcuno dalle parti di Palo Alto apprezzasse l'idea?