Il Politecnico di Bari e Snam (che ha appena portato in Italia il treno a idrogeno) realizzeranno insieme un innovativo prototipo di rete energetica autonoma, basata sull’utilizzo di idrogeno “green” prodotto da fonti rinnovabili. Lo prevede un accordo di collaborazione in attività di ricerca e sviluppo sottoscritto dal rettore del Politecnico, Francesco Cupertino, e dall’a.d. di Snam, Marco Alverà.

L’intesa ha durata (prorogabile) fino al dicembre 2022 e l’impianto sarà progettato, realizzato e testato all’interno della “Smart Micro Grid Poliba”, una microrete già presente nell'Ateneo nel laboratorio di Sistemi Elettrici per l’Energia.

La sperimentazione

Il progetto prevede anche la stesura di un business case per valutare le condizioni tecnico-economiche necessarie alla riproduzione del sistema su scala commerciale. La collaborazione tra Politecnico e Snam ruota intorno alla possibilità di integrare nella microrete esistente il vettore idrogeno, per valutarne capacità e convenienza.

"Da prime analisi”, spiega Enrico De Tuglie, responsabile scientifico di Smart Microgrid e coordinatore del nuovo progetto per la parte Politecnico, “risulta particolarmente interessante l’utilizzo di questo vettore energetico come elemento di accumulo per regolarizzare le notevoli variabilità delle produzioni da fonte eolica e fotovoltaica”.

In particolare, aggiunge De Tuglie, "nella smartgrid barese l’idrogeno sarà prodotto da un elettrolizzatore alimentato prevalentemente da fonti rinnovabili, quindi sarà immagazzinato in bombole e, successivamente, riconvertito in energia elettrica da una fuel cell nei momenti di maggior bisogno energetico o, più in generale, esser trasportato verso altri siti che ne avessero bisogno".

Un'occasione per il Mezzogiorno

"Questo accordo con uno dei più importanti politecnici italiani”, commenta l’a.d. Alverà, “testimonia il nostro impegno ad accelerare lo sviluppo tecnologico dell’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili come soluzione decisiva ed economicamente sostenibile per la lotta ai cambiamenti climatici”.

Il manager sottolinea quindi che “la nuova sperimentazione a Bari, dopo quella avviata sulla rete Snam in provincia di Salerno, dimostra che il Sud Italia, grazie alla sua posizione geografica, alle sue risorse naturali e alle sue competenze, può essere protagonista della crescita dell’idrogeno, con importanti benefici non solo in termini di decarbonizzazione ma anche di sviluppo e occupazione".