Tutti, a partire dagli automobilisti “elettrici”, hanno imparato a conoscerlo come un dogma: la ricarica a casa costa e costerà sempre molto meno di quella alle colonnine pubbliche. Qualcosa però, come abbiamo anticipato, sta cambiando. E oggi arriva la conferma che quello considerato finora come un assioma indiscutibile potrebbe essere finalmente infranto.

A dirlo l’amministratore delegato di Enel X, Francesco Venturini, rispondendo a una nostra domanda nel Q&A a margine della presentazione virtuale della terza edizione del volume “100 Italian E-Mobility Stories 2020”, realizzato da Fondazione Symbola ed Enel, quest’anno in collaborazione con FCA.

Rendere i prezzi comparabili

È lecito quindi aspettarsi in prospettiva un allineamento dei costi della ricarica pubblica a quella domestica? “Secondo me sì”, rassicura Venturini, sottolineando che “l’obiettivo è proprio quello di portare i prezzi ad essere sempre più comparabili”.

“La grande differenza che abbiamo in questo momento tra residenziale e pubblico”, ricorda quindi il manager, “è legata al fatto che la ricarica a casa gode della tariffa residenziale dell’elettricità, mentre la ricarica pubblica si basa sulla tariffa cosiddetta ‘altri consumi’, che non beneficia quindi dei vantaggi riservati alla tariffa domestica”.

  • Costo ricarica pubblica: 0,40-0,79 €/kWh
  • Costo ricarica domestica: 0,25 €/kWh

Questione di “democrazia”

Venturini non ha dubbi: “La disparità che si crea tra chi ha un garage, tra parentesi garage che deve essere pertinenza della propria abitazione altrimenti il beneficio si perde, e chi non ce l’ha rende il sistema estremamente anti-democratico”.

Un problema che “l’Autorità per l’Energia conosce molto bene”, conclude Venturini, “e anche noi stiamo lavorando con loro per cercare di trovare le migliori soluzioni, sia dal punto di vista regolatorio che da quello tecnologico, per risolverlo”.

venturini

Cosa cambia adesso

Secondo quanto previsto dal decreto Semplificazioni, proprio l’Autorità - entro 180 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento - dovrà definire le tariffe per la fornitura dell’energia elettrica destinata alla ricarica, applicabili ai punti di prelievo in ambito privato e agli operatori del servizio di ricarica, “in modo da favorire l’uso dei veicoli alimentari ad energia elettrica e da assicurare un costo dell'energia elettrica non superiore a quello previsto per i clienti domestici residenti”.

Un compito tanto importante quanto delicato e complesso per l’Authority. Adesso però la questione diventa improrogabile e condividendo l’ottimismo di Venturini aspettiamo che possa prendere forma un altro importante tassello per la eMobility, da affiancare agli incentivi all’acquisto (qui il listino di tutte le auto elettriche che possono usufruire del bonus fino a 10.000 euro).