Il cervello non funziona? Te lo ripara Elon Musk. Potrebbe essere questo il paradossale slogan di una futura pubblicità della Neuralink. Perché di questo si occupa l'ennesima società fondata da Mr. Tesla, che dal 2016 opera nel campo della biomeccanica.

Nello specifico, l’azienda punta a realizzare un’avanzatissima interfaccia che permetta al cervello di dialogare con un computer o una qualche sorta di intelligenza artificiale. E il 28 agosto, ha anticipato Elon Musk, ci saranno importanti novità su questo fronte.

A caccia di talenti

Fino ad oggi Neuralink ha depositato una manciata di brevetti e nulla più. Musk, come suo solito via Twitter, ha annunciato progressi fantasmagorici ma al momento non si è visto nulla di concreto.

Le attività, però, vanno avanti. Anzi, sempre Musk - e sempre con un tweet – ha recentemente pubblicato un annuncio in cui offre posizioni di lavoro ad ingegneri che abbiano risolto “gravi problemi con cellulari o altri dispositivi mobili in tema di processo di segnale, ricarica ad induzione, gestione della batteria e altri campi chiave”.

Elon Musk Neuralink

Nell’annuncio di lavoro pubblicato sul sito della Neuralink si va più nello specifico parlando di competenze su firmware, micromeccanica, software e quant’altro. Ma tra le capacità che devono avere i candidati è richiesta anche quella di trovare una motivazione di fronte alle grandi sfide e di essere attratti dalla scoperta e dalla risoluzione di problemi.

Di cosa si occupa Neuralink

La società di Elon Musk, nel concreto, ha realizzato un robot chirurgico in grado di installare nel cervello umano dei filamenti dello spessore di un terzo di un capello umano che possono raccogliere un'enorme quantità di dati provenienti dal cervello.

A quanto pare, però, novità ancor più succose si vedranno a breve. Forse addirittura entro la fine dell’anno. Ma a cosa serviranno? Semplice: e qui si torna alla frase di partenza.

Una nuova frontiera per la medicina

Lo scopo della Neuralink non è quello di creare androidi o di controllare le coscienze (almeno, non è certo quello che è stato dichiarato).

Elon Musk Neuralink

L’idea alla base di questo tipo di biomeccanica è quello di riuscire a lavorare sul cervello allo scopo di curare malattie come il Parkinson o l’Alzheimer. E magari di compiere progressi anche sul tema degli infarti, delle crisi epilettiche o altre patologie legate al funzionamento del cervello. Ma anche, come emerso nelle scorse settimane, per "evoluzioni" certamente meno cruciali, quali la possibilità di ascoltare musica direttamente nella propria testa.

Non resta che attendere per capire se si tratta di sconclusionati proclami di un visionario o se, come è accaduto con lo SpaceX, semplicemente Elon Musk è in grado di intuire il futuro prima degli altri e di diventare un pioniere. E per ora, i numeri stanno certo dando ragione a lui.