Ci sono cose che non scompaiono. Mutano, evolvono, ma continuano a far parte del DNA di un posto. Nella Motor Valley le auto sportive sono parte integrante del patrimonio e della cultura della gente. Bolidi che ispirano intere generazioni di ragazzi che le vedono passare per le strade fin da piccoli e li spingono a diventare ingegneri, progettisti e tecnici.

Come Torino è la capitale italiana del design automobilistico, anche se i Bertone e i Michelotti hanno lasciato il posto a centri stile stranieri (con una concentrazione di costruttori cinesi che ha dell’incredibile), Modena è la patria dell’auto sportiva. Un ruolo che potrebbe consolidare ulteriormente nel pieno della rivoluzione elettrica. Ecco perché.

Un distretto di eccellenza

Quello che da altre parti andrebbe costruito con ingenti investimenti e un enorme dispendio di tempo ed energie, nella Motor Valley già c'è.

E nel caso dell'Autodromo di Modena ciò che esisteva già sarà oggetto di uno straordinario aggiornamento, che ne farà un centro di ricerca e sviluppo strategico, per i marchi storici di questa terra ma non solo. Perché l'humus di esperienza che c'è qui non ha eguali in nessun altro posto al mondo. 

Gli ampliamenti dell'Autodromo di Modena

L'ampliamento dell'autodromo, realizzato con una particolare attenzione alla eMobility, può rappresentare quindi la scintilla per la nascita di un nuovo distretto di eccellenza dedicato alle auto elettriche ad alte prestazioni. La base per innescare un circolo virtuoso alimentato da una costellazione di realtà altamente specializzate in grado di calamitare anche capitali stranieri.

Per usare le parole del sindaco, Gian Carlo Muzzarelli, “la nuova struttura vuole sorgere e proporsi a servizio dello sviluppo dell’automotive e dell’evoluzione green della capitale della Motor Valley”.

Una culla per le supercar elettriche

Il progetto che interessa l’Autodromo di Modena offrirà opportunità concrete e ha tutte le carte in regola per diventare un polo iper specializzato di caratura internazionale per la progettazione e la messa a punto delle auto elettriche ad alte prestazioni.

In fondo, già il colosso cinese FAW ha deciso di investire un miliardo di euro in quest'area per l’ingegnerizzazione e la produzione di vetture alto di gamma a batteria (elettriche o ibride). Altri potrebbero presto seguire questa strada.

Gli ampliamenti dell'Autodromo di Modena

In questo modo l'Italia, che con l'Italian Battery Alliance vuole inseguire i primi della classe nelle batterie, potrebbe ritagliarsi un posto al sole nella transizione della mobilità in una nicchia molto importante. Del resto, al mondo c'è chi fa auto più potenti di quelle italiane, auto più costose o più veloci, ma quando si parla di messa a punto, i nostri progettisti hanno ben pochi rivali.

Partire da un foglio bianco

Dal punto di vista telaistico come sappiamo bene una vettura elettrica ha delle peculiarità molto spiccate, dal peso maggiore alla miglior distribuzione delle masse, passando per un baricentro decisamente più basso.

Caratteristiche che impongono un approccio tutto nuovo, quasi a partire da un foglio bianco, in grado di esaltare l'estro italiano

Per questo siamo sicuri che chi verrà nella Motor Valley per lavorare su assetti e sospensioni, transitori e angoli di imbardata, potrebbe tornare a casa con un'auto più veloce ed equilibrata, più sincera e più divertente da guidare.

Gli ampliamenti dell'Autodromo di Modena
Gli ampliamenti dell'Autodromo di Modena

Verso la mobilità del futuro

Il nuovo Autodromo di Modena ha già obiettivi ambiziosi. Vuole rappresentare un punto di riferimento anche per lo studio e la messa a punto di tecnologie inerenti la mobilità del futuro, da quelle per la guida autonoma a quelle sulla connessione tra veicoli, passando per lo sviluppo di alimentazioni alternative, incluso l'idrogeno (guardato con grande interesse anche dall'Europa).

Livio Grassi, socio di riferimento della società Aerautodromo Modena, che gestisce l’impianto, ha di che essere soddisfatto: “Qualcosa che non c’era adesso è reale. Qualcosa che addirittura Enzo Ferrari in persona avrebbe voluto proprio qui, a Marzaglia".

Gli ampliamenti dell'Autodromo di Modena
Gli ampliamenti dell'Autodromo di Modena

"L’ampliamento in programma", conclude, "è basilare per lo sviluppo dell’indotto locale e per la nuova mobilità, avendo già avuto un parere positivo dai grandi costruttori nazionali ed internazionali ed affrontando tematiche assolutamente innovative". 

Una buona notizia quindi, da un'Italia che non vuole subire il cambiamento, ma sa di poter essere in grado di cavalcarlo.

Fotogallery: Gli ampliamenti dell'Autodromo di Modena