In attesa di sviluppi sui fronti caldi della Legge di Bilancio e del Recovery Fund - e magari sui dossier per l’auto elettrica incagliati nei meandri della politica - arriva come un (gradito) fulmine a ciel sereno un’importante iniezione di fondi per la mobilità sostenibile da parte del ministero dello Sviluppo economico.

Di cosa si tratta? Di 100 milioni di euro in favore dei cosiddetti Contratti di sviluppo, che hanno l’obiettivo di sostenere gli investimenti delle imprese produttrici di beni e servizi nella filiera dei mezzi di trasporto pubblico su gomma e di sistemi intelligenti per il trasporto.

Il programma

Lo stanziamento del Mise arriva con una direttiva firmata dal ministro Stefano Patuanelli, con l’obiettivo dichiarato di “sostenere gli investimenti delle imprese produttrici di beni e servizi nella filiera dei mezzi di trasporto pubblico su gomma e di sistemi intelligenti per il trasporto”.

Stefano Patuanelli

Quattro le finalità dei programmi di investimento a cui saranno rivolti i fondi:

  • sviluppare e produrre nuove architetture di autobus, nell’ottica della migrazione verso sistemi di alimentazione alternativa, dell’alleggerimento dei veicoli, della digitalizzazione dei veicoli e dei loro componenti
  • ottimizzare e produrre sistemi di trazione a minore impatto ambientale
  • creare e/o ottimizzare filiere industriali per la produzione di componentistica per autoveicoli per il trasporto pubblico e lo sviluppo di nuove tecnologie IT applicate al trasporto pubblico
  • sviluppare, standardizzare e industrializzare sistemi di rifornimento e di ricarica
  • sviluppare tecnologie finalizzate alla produzione di sistemi per la “smart charging” di autobus elettrici

Cosa sono i contratti di sviluppo

Introdotti nell’ordinamento italiano nel 2008, i contratti di sviluppo rappresentano il principale strumento agevolativo nazionale dedicato al sostegno di programmi di investimenti produttivi strategici e innovativi di grandi dimensioni.

ABB eBus Charging station

La gestione dei contratti è affidata a Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, e i programmi di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione. Le domande per l’accesso al fondo vanno presentate nella sezione dedicata del sito dell’Agenzia.

I soggetti beneficiari delle agevolazioni possono essere:

  • il soggetto proponente, ovvero l’impresa che promuove il programma di sviluppo ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del programma medesimo
  • le imprese aderenti, ovvero le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo

Le agevolazioni, infine, possono essere concesse in diverse forme, anche in combinazione tra loro:

  • finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili
  • contributo in conto interessi
  • contributo in conto impianti
  • contributo diretto alla spesa