La prima stesura del Ddl Bilancio, ora al vaglio del Parlamento, non contiene norme di particolare rilevanza per la mobilità elettrica. Neanche sul dirimente capitolo della rete di ricarica. Una dimenticanza? Un’inversione di rotta del Governo rispetto all’impegno già profuso in questo senso? Niente di tutto questo, ci ha assicurato il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
“Il ragionamento che noi facciamo”, spiega Costa a InsideEVs, “è che in questa fase tutto ciò che riguarda gli investimenti infrastrutturali che hanno bisogno di particolari corposità economiche, e per i quali ci sono spazi di azione a livello europeo, vada a poggiare sul Recovery Fund”.
Un percorso unico
“Muoversi diversamente rappresenterebbe una cacofonia legislativa”, osserva il ministro, sottolineando che in un contesto come quello attuale Manovra e Recovery Fund vanno guardati in modo complementare: "Nascono insieme".

Del resto, la Legge di Bilancio va chiusa entro il 31 dicembre, mentre la scadenza per l’invio alla Commissione Ue del Piano di rilancio post-pandemia è fissata al 31 aprile 2021. Date particolarmente vicine tra loro, a maggior ragione se si considera l'auspicio dell'esecutivo di definire la strategia in largo anticipo rispetto alla deadline indicata da Bruxelles.
“Insieme Manovra e Recovery Fund costituiscono 'una filiera', è importante dargli la giusta continuità”, nota ancora Costa, anticipando che l'idea è quella di far convergere le iniziative per la eMobility - trasporto pubblico incluso - nel piano per l'impiego delle risorse Ue. “Anche perché”, chiude, “è un tema europeo, non solo italiano”.
Il nodo colonnine
Il ministro torna poi su quello che è stato un cavallo di battaglia del Minambiente: lo snellimento delle procedute autorizzative per installare le colonnine. “Abbiamo fatto moltissimo con il decreto Semplificazioni perché avere una rete sempre più capillare è essenziale”, rimarca Costa passando la palla ai Comuni: “La legge è stata fatta, ora devono essere adeguati i loro piani”.

E qualcosa si muove. “Fortunatamente stiamo cominciano a vedere un interesse sempre maggiore delle amministrazioni, anche perché ormai è il mercato che lo chiede", aggiunge, "proprio nei giorni scorsi abbiamo parlato con l’associazione dei Comuni virtuosi e tra i primi temi che hanno voluto affrontare c’era proprio quello della mobilità elettrica".
Purtroppo non sempre è così, in qualche caso anche per le difficoltà degli uffici dei Comuni più piccoli che incontrano delle problematiche di carattere tecnico. “È vero”, conclude Costa, “a volte le realtà più piccole possono incontrare delle criticità operative, ma è per questo che il Minambiente offre gratuitamente ai Comuni che necessitano di essere affiancati la consulenza di una società in house di ingegneria ambientale”. E così, anche questa non può più essere una scusa.