Ci risiamo. Esattamente come a giugno, quando lo scontro si era consumato sul decreto Rilancio, PD e M5S tornano a dividersi sugli incentivi auto.

Cambia il campo di battaglia, che stavolta è la Legge di Bilancio (in cui potrebbe finire la maxi-detrazione per le EV), ma per il resto la storia sembra ripetersi con le stesse modalità di qualche mese fa, vediamo il perché.

L'apertura alle termiche

Nei giorni scorsi, in particolare, fonti di maggioranza hanno rivelato all’Ansa la scelta dei dem di presentare un emendamento alla Manovra in tema di automotive.

Auto, emissioni allo scarico

L’obiettivo? Prorogare gli incentivi in vigore per l’acquisto di elettriche e ibride estendendoli nuovamente anche a quelle a benzina e gasolio di ultima generazione, così come era avvenuto alla fine con il decreto Rilancio (i cui fondi per le termiche erano stati poi rapidamente prosciugati). Il tutto affiancato da agevolazioni maggiorate per la rottamazione. Un approccio in linea con quelle che sono state anche ieri le reiterate richieste di Anfia, Unrae e Federauto.

Solo elettriche e plug-in

Di tutt’altro avviso i pentastellati, come scandito nella tarda serata di ieri dai deputati Luca Sut e Giuseppe Chiazzese, rispettivamente capogruppo e componente della commissione Attività produttive della Camera.

"L'incentivo rinforzato per l'acquisto di auto a bassissime emissioni, che con la rottamazione può arrivare anche a 10.000 euro, continua a funzionare alla grande”, hanno rivendicato in una nota congiunta soffermandosi suidati di mercato di novembre pubblicati ieri.

Dati definiti dagli stessi deputati “un risultato davvero incoraggiante, che denota l'attenzione crescente degli italiani per i veicoli 'alla spina' e la necessità di continuare a concentrare sforzi e incentivi sulla mobilità elettrica senza disperderli su tipologie di veicoli più inquinanti". Alia iacta est quindi, vedremo come andrà a finire.