Paese che vai, ente per la valutazione della sicurezza delle auto che trovi. In Cina, ad esempio, ci sono due importanti realtà, indipendenti tra loro, che operano nel settore dei crash test. Si tratta della C-NCAP e della C-IASI (China Insurance Automotive Safety Index).
I due enti, il primo branca di quell’EuroNCAP che opera nel Vecchio Continente e il secondo a forte partecipazione statale, hanno valutato a distanza di qualche tempo la sicurezza dell’XPeng G3, SUV che è venduto anche in Europa, e hanno ottenuto risultati discordanti, scatenando in Cina un’accesa polemica. Ma c’è un motivo.
Una questione di allestimento
Iniziamo con il dire che il SUV compatto in questione in Cina è venduto in tre allestimenti: Core, Smart e Premium. In Europa, invece, il G3 arriva solo nelle due varianti con dotazioni più ricca Smart e Premium. Una delle differenze tra la versione Core e il resto della gamma c’è anche il numero di airbag presenti: 4 sulla prima e 6 sulle altre.
Fotogallery: XPeng G3 crash test
Ora, durante la fase di valutazione della sicurezza, il C-NCAP ha valutato un esemplare con 6 airbag, mentre il C-IASI il C-IASI ha testato proprio un esemplare Core. Con il risultato che ha dato una valutazione inferiore.
Attenti alle “toccatine”
Nello specifico, nel luglio del 2019 il C-NCAP assegnò un punteggio complessivo di 92,2 alla G3: il risultato migliore mai stabilito da un veicolo elettrico in Cina fino a quel momento, e tutt’ora imbattuto.
A fine 2020 lo stesso modello (ma in allestimento Core, come abbiamo detto) ha ottenuto dalla C-IASI una valutazione discreta, ma non eccellente, nelle quattro aree di cui si compone il voto. Nello specifico, è risultato buono nella protezione degli occupanti, dei pedoni e della dotazione di sicurezza attiva, mentre è risultato scarso nella resistenza agli urti.
- Protezione degli occupanti: G (good)
- Protezione dei pedoni: G (good)
- Dispositivi di sicurezza attiva: G (good)
- Resistenza agli urti: P (poor)
Bisogna specificare che quest’ultima voce non misura la resistenza della scocca, bensì i costi di manutenzione e riparazione a seguito di incidenti di piccola entità e a bassa velocità. Xpeng fa sapere che il 66,67% delle auto testate dalla C-IASI ottiene una “P” a quella voce, che il 18,52% arriva a M (mediocre), l’11,11% ad A (medio) e solo 3,7% a G (good, appunto).
Aspettando l’EuroNCAP
Alla luce di quanto spiegato sopra, l’XPeng G3 ha ottenuto dalla C-IASI una valutazione in linea con quella di tante altre concorrenti. Che però è lontana dal punteggio di eccellenza assegnatogli dalla C-NCAP. Per spiccare nelle valutazioni C-IASI dovrebbe arricchire la dotazione di sicurezza della versione Core. Così facendo, otterrebbe punteggi migliori nelle altre aree e potrebbe sopperire a quella scarsa resistenza agli urti.

Ma la Casa non sembra intenzionata ad intervenire, facendo sapere che le versioni Core rappresentano solo il 9,6% del totale delle vendite in Cina e che la questione non è quindi cruciale. Gli automobilisti cinesi hanno iniziato a lamentarsi del fatto che pensavano di aver acquistato un’auto “supersicura” e ora si trovano una valutazione meno lusinghiera.
E noi? Aspettiamo che della faccenda si occupi EuroNCAP (che ha da poco aggiornato i propri metodi di valutazione sulla sicurezza attiva), in modo da avere la possibilità di confrontare con metodo scientifico la bontà del modello rispetto alle altre vetture che circolano sui nostri mercati.