Con l’avvento della mobilità elettrica l’industria petrolifera deve misurarsi con una transizione senza precedenti. Un passaggio molto delicato, che vede diverse major già in moto per iniziare a cambiare pelle, anche se in Italia qualche attore delle filiera è recentemente salito sulle barricate.
La big anglo-olandese Shell è stata tra le prime a muoversi in questo senso e oggi spinge ulteriormente sull'acceleratore puntando ad arrivare 500.000 punti di ricarica entro il 2025. Lo farà mettendo in atto una nuova strategia che le permetterà di trasformarsi progressivamente in una società fornitrice di prodotti e servizi che sfruttano energia a zero emissioni.
Più distributori, più fatturato
L'oil company della conchiglia ha dato il via ad un ambizioso piano di investimenti che non porterà solo più colonnine nei distributori esistenti, ma punterà anche ad ampliare la rete passando dalle attuali 46.000 a 55.000 stazioni di servizio sparse nel mondo, verosimilmente attraverso una serie di acquisizioni.
In questo modo, Shell conta di arrivare a raggiungere 40 milioni di clienti (oggi sono 30 milioni) e di incrementare il fatturato dagli attuali 4,5 miliardi di dollari a 6. Tutto sempre entro il 2025.
Una crescita esponenziale
Sul fronte elettrico, la nuova strategia si inserisce nel solco di quanto già avviato nel 2017 con l'acquisizione della società New Motion. Un percorso continuato successivamente con l'acquisto di Greenlots, nel 2019, e di Ubitricity, che detiene la prima rete di punti di ricarica nel Regno Unito, nel 2021.
Queste mosse hanno permesso a Shell di sviluppare la propria infrastruttura di ricarica ad una velocità incredibile. Nel 2019 il servizio Shell Recharge era presente solo a Singapore, con una serie di punti di ricarica da 50 kW installati in dieci distributori, e in Inghilterra, dove si trovavano 34 colonnine con potenze da 50 o 150 kW. Nel 2025, solo in UK, Shell punta ad averne più di 5.000.
Succede anche in Italia
Come detto però Shell non è la sola compagnia a guardare con interesse ai servizi dedicati alle vetture elettriche.
In Italia, ad esempio, IP ha siglato un accordo con Enel X per l’installazione di punti di ricarica da 350 kW presso alcune stazioni di servizio. E lo stesso ha fatto Q8, con anche la collaborazione di Porsche.