Stellantis vuole accelerare con forza sull'elettrificazione. Come? Con una strategia trasversale e onnicomprensiva, su cui il ceo, Carlos Tavares, si è soffermato in occasione della presentazione dei risultati finanziari 2020.
L'intenzione del quarto gruppo automobilistico al mondo è di consolidare la propria posizione in settori strategici come le batterie e i motori elettrici, e da lì ampliare l'offerta per gli automobilisti, con un occhio di riguardo al Vecchio Continente. Ma andiamo con ordine.
Batterie per tutti?
La joint venture ACC per la produzione delle batterie, frutto dell'alleanza tra Stellantis e la major petrolifera Total, è un progetto su cui abbiamo puntato ripetutamente la lente in passato, quando era ancora appannaggio di PSA. Da allora però, lontano dai riflettori, l'iniziativa ha fatto parecchia strada e adesso ACC (acronimo che sta per Automotive Cells Company) fa sapere per bocca del suo Ceo, Yann Vincent, di puntare a volumi produttivi tali da poter vendere le batterie anche ad altri costruttori.
La joint venture sfrutterà inizialmente uno stabilimento in Francia, a Douvrin, che entrerà in funzione nel 2023 e avrà una capacità produttiva iniziale di 8 GWh, destinati a crescere prima fino a 24 GWh e, nel 2030, a 32 GWh. Sarà poi la volta di una gigafactory in Germania, a Kaiserslautern, che aprirà i battenti nel 2025 e avrà una capacità produttiva di 24 GWh.
Trattative in corso
Le due fabbriche, che attualmente producono motori a combustione interna e che saranno convertite con un investimento di 5 miliardi di euro (di cui il 26% pubblici, con 846 milioni dalla Francia e 437 dalla Germania), una volta a regime, saranno in grado di fornire batterie a un milione di auto elettriche ogni anno.
E qui si torna a Vincent. “Il nostro primo cliente sarà Stellantis – ha spiegato il manager intervistato da Automotive News Europe – ma l'obiettivo è quello di vendere le nostre batterie a chiunque ce le chieda. Abbiamo già trattative aperte anche con altre Case automobilistiche”. A chi si riferisce? Forse a Renault, viste le recenti dichiarazioni di Luca De Meo, il quale ha affermato che per il brand sarà necessario trovare fornitori di batterie che operino vicino ai propri stabilimenti.
Tutto elettrificato
Sia quel che sia, ACC darà una bella mano a Stellantis nella transizione energetica. Il gruppo nato dalla fusione tra PSA e FCA manterrà chiaramente un canale privilegiato con la jont venture delle batterie e questo aiuterà Tavares e soci a rispettare i nuovi piani in termini di elettrico.
Del resto, il ceo di Stellantis ha affermato di voler spingere sull'elettrico puntando su economie di scala e condivisione dei componenti, con un risparmio stimato di 5 miliardi di euro all'anno. Un primo obiettivo è fissato già per il 2025, quando il target è di vendere in Europa solo veicoli elettrici ed ibridi (evidentemente anche "mild").
I motori con Nidec
Il traguardo, ambizioso, sarà raggiunto attraverso una riorganizzazione della produzione e una serie di partnership strategiche.
E se per le batterie, dal 2023 in avanti, Stellantis potrà contare su ACC, già dal 2022 si avvarrà della joint venture con Nidec per la progettazione e produzione di motori elettrici che muoveranno i modelli ibridi ed elettrici.
Ultima ma non ultima nella corsa all’elettrificazione del gruppo anche l’innovativa trasmissione e-DCT, cambio a doppia frizione dedicato a veicoli ibridi e ibridi plug-in con motore elettrico integrato da 20 kW di potenza e a 48 Volt.