Al grido Renaulution la Casa della Losanga mostra la strategia per il futuro. La illustra lo stesso Luca De Meo, AD della Casa francese dal luglio 2020, arrivato proprio per accompagnare Renault e gli altri brand del gruppo nella transizione energetica. Transizione che ora va incontro ad una accelerazione decisa.

Non solo con un rinnovamento della gamma animato da modelli elettrificati, ma un cambiamento più ampio e radicale, che porterà Renault ad una profonda riorganizzazione al fine di essere più efficiente e più reattiva alle sfide del futuro, che si giocheranno su tecnologia, servizi ed elettrificazione, con l’obiettivo di proporre entro il 2025 la gamma di prodotti più green d’Europa. Partiamo proprio da qui.

Tre pilastri per il futuro

Tre sono le direttrici su cui Renault baserà la strategia dei prossimi 5 anni. L’idea di De Meo è chiara: la Casa non sarà più una semplice azienda costruttrice di auto ma (sulla stessa linea di quanto annunciato ad esempio da Volkswagen) un’impresa più complessa. Accadrà puntando, come detto, su aree specifiche.

Fotogallery: Renault R5 Prototype, la nuova elettrica che guarda alla tradizione

  • La tecnologia: l’idea di Renault è quella di creare quella che è stata definita una “Software Republic”, una realtà in cui si approfondiranno temi chiave per il futuro come l’elettronica, l’intelligenza artificiale, i Big Data e la cybersecurity. Questo approccio permetterà di progettare veicoli sempre più intelligenti grazie anche al contributo delle aziende partner
  • I servizi: il futuro di Renault sarà sempre più digitale. La Casa presenterà nel 2022 la nuova generazione di My Link (esordirà con la Megane eVision), sistema di infotainment basato su software Google Built-in che permetterà di esplorare nuove frontiere in tema di connettività e di servizi collegati all’utilizzo delle auto. Non solo, Renault in questo modo punterà ad allungare la vita media delle auto grazie sia ad aggiornamenti software continui.
  • Le zero emissioni: Renault proseguirà il processo di ibridazione della gamma grazie alla tecnologia E-Tech che già si è vista su modelli come Clio e Captur, ma punterà sempre più su vetture completamente elettriche basate sulle piattaforme CMF-EV e CMF-B EV. A questo affiancherà una gamma di veicoli commerciali con powertrain a idrogeno fuel cell. A questo Renault aggiungerà un lavoro di “Re-factory” che avverrà nella fabbrica di Flins, che rimetterà in funzione oltre 100.000 vetture usate all’anno e convertirà veicoli commerciali Diesel in mezzi elettrici o a biogas.

Le 7 elettriche Renault

Tutto questo sforzo a quale scopo? Il gruppo Renault ha deciso di arrivare al 2025 con una gamma completamente rinnovata. Partiamo proprio dal marchio Renault che presenterà 14 nuovi modelli, di cui 7 interamente elettrici, nei prossimi 5 anni. Serviranno a riposizionare i marchi del gruppo, rafforzando la propria presenza nel segmento B, che resta centrale, ma arrivando ad un mix in cui il 45% delle vendite sarà rappresentato da auto di Segmento C e D. Questo al fine di incrementare la profittabilità.

Renault R5 Prototype, la nuova elettrica che guarda alla tradizione

Per dare forma al cambiamento, Renault ha presentato anche la Renault 5 Prototype, un’auto che sin dal nome segna un forte legame con il passato e con un modello iconico per la marca ma che in questo caso è utilizzato proprio come vettura ponte verso il futuro. L'auto, che ha lo sportellino di ricarica affogato nel cofano (in un elemento che ricorda la presa d'aria delle Turbo), dentro sfoggia un abitacolo essenziale ma molto hi tech, con strumentazione digitale riprodotta su un pannello trasparente a sbalzo.

Dacia si sposa con Lada

La riorganizzazione della gamma porterà Renault ad abbandonare progressivamente i modelli più economici, lasciando il posto a Dacia, che non avrà sovrapposizioni. Nei piani, Renault rispolvererà anche il marchio Lada, che come Dacia avrà una gamma basata sulla cost efficiency e sul value for money.

I due marchi saranno integrati e baseranno la propria produzione sulla piattaforma CMF-B al fine di arrivare a vendere 1 milione di auto. Nel dettaglio, Lada si concentrerà sui mercati in cui ha già una presenza consolidata, Russia in testa, mentre Dacia, grazie proprio alla presenza di Lada, potrà rinnovare la gamma andando a posizionarsi un pochino più in alto.

Fotogallery: Dacia Bigster concept

In questa nuova strategia l’elettrificazione giocherà un ruolo chiave. Non solo con la Dacia Spring, ma anche con altre vetture elettrificate che sono anticipate oggi da due interessanti concept, la Dacia Bigster, che mostra forme e contenuti di quella che potrebbe essere una sorta di Duster XXL da 4,6 metri di lunghezza, e la Lada Niva, reinterpretazione in chiave moderna di una vera icona delle 4x4 no frills con più di 40 anni di storia

Tre elettriche per Alpine

Nel futuro del Gruppo di Renault c’è anche spazio per le emozioni. Saranno raccolte tutte sotto le insegne di Alpine, marchio nel quale convergeranno anche Renault Sport e Renault Racing. Con il nome Alpine saranno gestiti i programmi sportivi (inclusa la Formula 1) ma, più importante, saranno realizzati i prossimi modelli ad alte prestazioni del gruppo Renault. Saranno 3, e saranno tutti e tre a zero emissioni.

Alpine: il futuro passa per 3 modelli elettrici
  • La Segmento B, basata sulla piattaforma CMF-B EV, sarà una sorta di Renault Clio RS con la scossa e, vista la Renault 5 Prototype, potrebbe rappresentarne la versione sportiva.
  • Il crossover: in un’era in cui i SUV sportivi sono ormai sdoganati, anche Alpine presenterà un modello di Segmento C a ruote alte e alte prestazioni. Sarà basato sulla piattaforma CMF-EV.
  • L’erede della A110: per la sostituta dell’attuale A110, che diventerà a zero emissioni, la Alpine si alleerà con Lotus, marchio che con la hypercar Evija a già aperto le porte all’elettrico e che in futuro allargherà l’offerta con altri modelli (più accessibili) alimentati esclusivamente a batteria.

Il video completo della presentazione: