C’è stato un momento in cui lo standard CHAdeMO era forse addirittura più famoso di quello CCS. Era adottato da tutte le auto asiatiche (Giapponesi in testa) con ricarica esterna. Poi i tempi sono cambiati, l’Europa è diventato il primo mercato al mondo delle auto elettriche e plug-in e il CCS appunto ha preso sempre più piede.
Ora la Francia dà un altro duro colpo al CHAdeMO: nella nuova legge sulle infrastrutture di ricarica questo tipo di attacco non è più obbligatorio come invece si era stabilito nel 2017, anno in cui si disse che le colonnine pubbliche avrebbero dovuto offrire il doppio standard almeno fino alla fine del 2024.
Nessun divieto
Chiaramente, anche nel Paese transalpino gli operatori sono liberi di installare punti di ricarica ancora dotati anche dell’attacco CHAdeMO, ma obbligatori restano solo quello CCS per la corrente continua e il Tipo 2 per la corrente alternata.
Ora, con il cambio della normativa, potrebbero sorgere problemi. I nostri “cugini” infatti, fino ad oggi, hanno acquistato 20.000 Nissan Leaf (che a lungo è stata l’elettrica più venduta al mondo), ma anche Peugeot iOn, Citroen C-Zero o Mitsubishi i-Miev: tutte auto con la presa CHAdeMO.

La ricarica più facile
La nuova normativa transalpina introduce anche altre interessanti novità in termini di ricarica. Prima di tutto obbliga le società che erogano il servizio a rispettare determinati requisiti di qualità e a riferire periodicamente lo stato della rete che gestiscono. Inoltre, specifica che le operazioni di manutenzione devono essere eseguite da professionisti in possesso di apposita certificazione (IRVE) e che ogni colonnina deve essere controllata almeno una volta all’anno.
Oltre a questo, la Francia sottolinea anche l’importanza dell’interoperabilità delle diverse reti presenti sul territorio, in modo da rendere sempre più semplice e accessibile la ricarica pubblica.